Dopo l'assessorato provinciale a Lavoro e Istruzione, Andrea Paparo ha deciso oggi di lasciare anche la poltrona di consigliere comunale di Piacenza, che aveva conquistato dopo essersi candidato alle ultime elezioni per la carica di sindaco di Piacenza (Pdl e lista civica Sveglia). Una decisione sofferta – ha scritto in una lettera – ma doverosa visto che si sente "estraneo al panorama politico" e ha deciso di continuare il suo impegno nel privato. Il 12 dicembre sarà infatti presentato come nuovo direttore di Confapi. Dopo 15 anni di attività politica, Paparo lascia il mondo che lo ha sempre visto protagonista all'interno del centrodestra locale ma precisa: "Non ho mai creduto nei posti a vita". Ora è sempre più probabile il rientro di Marco Colosimo (Piacenza viva) tra i banchi di palazzo Mercanti, visto che era stato escluso dopo il riconteggio chiesto dal consigliere Sandra Ponzini (Pd), che se lo era visto accogliere dal Consiglio di Stato.
LA LETTERA DI DIMISSIONI DI ANDREA PAPARO
"Ho deciso di abbandonare un panorama politico da cui mi sento sempre più estraneo. Credo ci sia un tempo per tutto. Non ho mai creduto nei posti a vita, e credo, dopo circa 15 anni di attività consiliare, che sia giunto il momento di lasciare il mio posto da Consigliere. Ritengo in primo luogo di dovere una spiegazione a tutti i piacentini che alle elezioni Amministrative, chiamati a scegliere il nuovo Sindaco, hanno indicato il mio nome oppure hanno legittimamente fatto altre scelte. Nel ringraziarli per la fiducia che hanno avuto in me e rispettando le decisioni di tutti, ci tengo a rimarcare che la mia scelta di lasciare l’Aula non è stata affatto premeditata. Per 18 mesi ho cercato di interpretare nel migliore dei modi, e senza pregiudizi, il mio ruolo, dando all’Amministrazione il tempo di iniziare a lavorare. L'esito del lavoro del Sindaco, della Giunta e del Consiglio è sotto agli occhi tutti. E’ una dolorosa verità che va guardata in faccia al di là delle ipocrisie: a Piacenza – e al Paese – servono una visione a lungo termine, il coraggio e la capacità di fare scelte, l’onestà di dire ai cittadini come stanno realmente le cose.
Lo dico con rammarico: la forte contrazione dei trasferimenti statali, unita ad una insostenibile incertezza sulle politiche fiscali portata avanti principalmente dagli ultimi Governi, non permette più agli Enti locali di essere il luogo dove poter prendere decisioni importanti, quindi non sento più mia questa partita.
In Italia, vecchie rendite di posizione, la mancanza – in tutti i settori – di un ricambio generazionale vero, basato su merito, responsabilità e opportunità, ci stanno portando verso il nulla. A dominare il dibattito, anziché i problemi dei cittadini e delle imprese, sono gli interessi particolari e gli egoismi, che, ormai da tempo, ci impediscono di avere una visione ed una prospettiva comune.
Ho provato a proporre un’idea diversa di città, ma non ci sono riuscito; spero che quel progetto possa proseguire anche se, prendendo una decisione non 'alla moda', mi faccio da parte. Continuerò, come ho cercato di fare in questi anni – ma nel mondo privato – a lavorare in maniera concreta in favore del territorio e a sostegno dell’occupazione e delle imprese, che, assieme alle famiglie ed al ceto medio, sono le vittime predilette della crisi e di questa politica sorda e miope.
Non trovando più le motivazioni di un tempo non voglio stare qui a scaldare la poltrona. Preferisco lasciarla a un giovane motivato. Credo anche che sia lecito, dopo anni di impegno, guardare avanti, in cerca di nuovi stimoli e nuove sfide personali.
Per tutte queste ragioni ho formalizzato le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale."