Se non si può parlare di pace fatta, almeno un riavvicinamento è stato registrato. E non sarebbe potuto essere altrimenti, perché ieri il Partito Democratico piacentino era chiamato a rinnovare l’intera Direzione provinciale, composta da 40 eletti e 16 aventi diritto. E così il dialogo, seppur a monosillabi, sembra essere tornato (per poco più di mezz’ora) fra le due ali in conflitto: i cosiddetti “renziani” – che poi potrebbero essere anche essere definiti “molinariani”, ma forse sarebbe meglio dire che si riconoscono nel neo segretario Gian Luigi Molinari – e i “bersaniani”, che nessuno si è mai permesso di etichettare come “valliani”, che hanno sostenuto nella corsa alla segreteria Roberta Valla.
Nella chiesa del Carmelo, dove si sono ritrovati in serata, i due gruppi sono tornati almeno a vedersi, dopo la mancata partecipazione degli sconfitti alle primarie all’assemblea che aveva investito Molinari come segretario, e persino a scambiarsi qualche battuta. Niente di ironico, convenevoli, che però paiono aver fatto scendere dall’Aventino Roberta Valla e soci, che pare abbiano anche fatto i complimenti al segretario per la vittoria.
La Direzione provinciale (che trovate in allegato a fondo pagina) è così composta: 22 membri sono vicini a Gian Luigi Molinari, 14 a Roberta Valla e 4 a Elisabetta Rapetti, la terza incomoda che si era candidata. Tra gli aventi diritto, invece, sono confermati nomi “pesanti” come i parlamentari Pier Luigi Bersani, Maurizio Migliavacca e Paola De Micheli (tutti di area bersaniana), mentre per i renziani sono presenti figure più operative, tra i quali amministratori locali o il segretario cittadino Paolo Sckokai. Nel mezzo, come spesso gli accade, c’è il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, che sostenne alle scorse primarie Bersani e a quelle appena concluse il renziano Molinari. Si attende quindi la prossima tornata per poterlo ascrivere di diritto a una delle due parti in causa.