Riportiamo qui di seguito la nota inviata da Giulia Piroli (Comitato per Cuperlo) all'indomani del voto nei circoli.
"Le votazioni che si sono appena concluse nei circoli, sulle proposte dei candidati alla segreteria nazionale, ci hanno mostrato un Partito Democratico vivo e vitale, animato da dibattito interno assolutamente positivo. A dispetto di chi concepisce gli iscritti come un residuo del passato, da mobilitare e motivare solo quando si tratta di contarsi.
Per Matteo Renzi, che in queste settimane gode di una forza mediatica spropositata, con il favore quasi unanime della stampa e dei cosiddetti “opinion makers”, non è stata affatto una passeggiata. Basti pensare che i sondaggi a livello nazionale indicavano un consenso molto più alto a quello ottenuto tra gli iscritti, addirittura oltre il 70 per cento. Con un dato inferiore al 50 % delle preferenze non si può certo dire che Renzi abbia stravinto, neppure a Piacenza, realtà nella quale disponeva dell'appoggio di molti dirigenti e amministratori locali. Il neo-segretario provinciale Gianluigi Molinari, eletto solo pochi giorni fa sulla base di una piattaforma renziana, ha ottenuto più del 55 per cento.
Non è vero che questo passaggio è stato inutile, perchè – come affermano i sostenitori di Renzi – sarebbe servito soltanto a ridurre da quattro a tre i partecipanti alle primarie dell'otto dicembre. Invece l'indicazione che arriva dai circoli del territorio è importante, soprattutto in un partito dove gli iscritti devono pesare di più. Nelle assemblee che si sono svolte a Piacenza e in provincia non si è solo votato per il segretario nazionale, ma si è anche discusso con molta partecipazione e con molta qualità.
In questi giorni si è voluta alimentare una contrapposizione tra Renzi “il nuovo” e Cuperlo “il vecchio”. Non solo non è vero, e lo dimostrano i tanti giovani che sostengono Cuperlo, ma è una ricostruzione che non aiuta il confronto vero e sui contenuti, l'unico in grado di rafforzare e tenere unito il Pd. Fa impressione sentire Renzi in televisione parlare di "quelli del Pd", quando si candida ad esserne il segretario nazionale. Un ruolo importante che deve essere svolto a tempo pieno. Non credo che sia sostenibile assommare nella stessa persona i compiti di segretario, sindaco di una grande città, e magari premier. La guida di un grande partito non può essere vissuta come un trampolino per altri incarichi: deve essere chiaro che l'otto di dicembre si vota per il segretario e non per il candidato premier.
Matteo Renzi non è il nuovo perché, sebbene anagraficamente giovane, fa politica da 20 anni. Anche a Piacenza chi sostiene il sindaco di Firenze non viene certo dalla luna: da anni è nel gruppo dirigente del Pd piacentino e ha avuto piena responsabilità sulla gestione del partito locale. Assistere in queste settimane ad alcuni esponenti renziani che millantano una presunta verginità politica rispetto a quanto accaduto negli anni passati è francamente ridicolo.
L'impegno e la consapevolezza di tutti coloro che si sono schierati con Gianni Cuperlo prende le mosse invece da un'esigenza chiara: quella di rafforzare l'idea di sinistra del Pd, perché in questa fase delicatissima del nostro Paese, senza sinistra il Pd semplicemente non è.
Invitiamo pertanto tutti ad allargare il sostegno a Gianni Cuperlo sulla base dei contenuti della sua candidatura: un partito più forte, attento all'equità sociale, e più di sinistra, ma una sinistra nuova, aperta e plurale. Invitiamo tutti a votare e sostenere Cuperlo in vista delle primarie dell'8 dicembre".