“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. A porsi l’atavica questione non è stato solo Michele Apicella, alter ego di Nanni Moretti nel film “Ecce Bombo”, ma anche il consigliere provinciale di centro-sinistra, Giampaolo Speroni. Il quale, da mesi, ha scelto l’esilio dalle sedute di consiglio in via Garibaldi in protesta contro le promesse mancate dalla giunta Trespidi sulle politiche di supporto al lavoro.
“Il presidente della Provincia si era esposto, dicendo che il 2013 sarebbe stato l’anno del lavoro, con l’ente che avrebbe concretizzato questa linea di mandato con un fondo anti-crisi di 500mila euro. E invece non si è visto nulla” ha detto sconsolato Speroni che, da allora, non si è più presentato il consiglio provinciale, rinunciando quindi anche gettoni di presenza. Nessuna cifra eclatante ma certamente simbolica. E lo stesso gesto, il consigliere, se lo sarebbe aspettato e ancora lo attende da parte della Provincia: “Ho saputo che a fine novembre un fondo dovrebbe essere stanziato in bilancio, però non ci sono certezze. Intanto tengo fede alla mia posizione”. Se dovessero arrivare, poi, Speroni e il suo gruppo in consiglio sono già pronti ad avanzare proposte su come indirizzarlo: “Noi consiglieri di centro-sinistra abbineremo delle idee per dare una mano gli ultimi, i disoccupati, coloro che hanno finito gli ammortizzatori sociali. Per mettere a disposizione, quanto meno, un importo mensile per dare speranza in un momento devastante per l’economia”.
Ma se Speroni vive, come ci ha confessato, “un momento di delusione per la politica”, sembra aver ritrovato una passione in grado di consolarlo. Parliamo della presidenza della Folgore, la storica squadra di calcio cittadina, che milita in Seconda categoria e domenica ha raggiunto la quinta vittoria consecutiva del suo campionato: “Una grande soddisfazione. Ne ero sicuro ma ora ho la certezza che il gruppo ha un’anima. Ci godiamo le vittorie, senza porci dei limiti. L’obiettivo è sempre la salvezza, anche se l’anno scorso abbiamo vinto il campionato. Andiamo in campo sempre per vincere, però ora puntiamo a rimanere nella categoria”.
Sarebbe comunque un risultato importante, ha spiegato Speroni, anche al cospetto della storia della società e di qualche problema di ricambio generazionale dei vertici: “Attraversiamo un periodo particolare. Mancano le risorse umane, con alcuni dirigenti che hanno lasciato per anzianità. Per esempio il presidente onorario, che da 62 anni frequentava la Folgore. E una emergenza che cerchiamo di integrare e viviamo la crisi come tutti, mancano gli sponsor e per questo siamo attenti alla gestione della struttura. Le vittorie danno speranza. E’ una storia che dura dal 1939 e mi sono preso questo incarico proprio perché voglio che la storia vada avanti come merita”.