Mettere al centro della discussione congressuale i contenuti e la politica. Questo è il messaggio che è emerso dalla prima riunione del Comitato piacentino a sostegno della candidatura di Gianni Cuperlo a segretario nazionale del Pd.
Incontro che si è svolto lunedì sera presso la sede provinciale del Pd di Piacenza alla presenza di una trentina di iscritti e militanti, intervenuti per informarsi e per discutere del documento che Gianni Cuperlo ha presentato come base della sua candidatura a segretario nazionale. Riunione che di fatto ha sancito la nascita ufficiale del Comitato a Piacenza.
La serata, che è stata introdotta dalla consigliera comunale Giulia Piroli, da tempo sostenitrice della candidatura di Cuperlo e da Maurizio Roi, coordinatore regionale della mozione, ha visto la presenza del vicesindaco Francesco Cacciatore che ha aderito ufficialmente al comitato.
Diversi gli interventi che hanno permesso una profonda discussione sul partito e sul paese in una delle fasi più delicate della storia italiana.
Il Comitato di Piacenza, aperto al contributo di tutti gli iscritti e militanti, ha aperto una pagina fecebook "Piacenza per Cuperlo". Per aderire al Comitato o per avere informazioni sulle prossime iniziative si puoi inviare una mail a piacenzaxcuperlo@gmail.com. Il doscumento a sostegno della candidatura di Cuperlo si può scaricare dal sito www.giannicuperlo.com.
Gianni Cuperlo, triestino, 52 anni, è' stato l'ultimo segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) ed il primo della Sinistra Giovanile (SG), ricoprendo tale incarico dal 1988 al 1992. Dal 2001 è esponente dei Democratici di Sinistra (DS) e poi del Partito Democratico (PD).
Nel documento a sostegno della sua candidatura Cuperlo rimette al centro dell'agenda politica la ricostituzione di un Partito per la sinistra: da un punto di vista del potere sociale, redistribuendo diritti e poteri alle classi più disagiate della società; promuovendo una rivoluzione della dignità umana; da un punto di vista culturale, aggredendo il dominio della cultura liberista più sfrenata; riponendo la questione dell'identità a sinistra all'interno del partito, della formazione dei suoi quadri dirigenti, della sua collocazione a livello europeo; ed infine, di quello del valore della partecipazione e dell'apporto dei suoi iscritti.