Festa del Pd a rischio: non ci sono soldi. De Micheli: “Sbagliato, si farà”

AGGIORNAMENTO 5 luglio – "La festa del Pd a Piacenza si farà". Lo ha assicurato l'onorevole democratica Paola De Micheli, in mattinata a margine di una conferenza stampa di approfondimento sul "Decreto del Fare". La piacentina, che sembra comunque aver escluso i Bastioni di Porta Borghetto come location, ha risposto alle parole dure utilizzate da Giorgio Cisini – storico organizzatore della kermesse -, il quale paventava un "fallimento politico" se la festa fosse saltata: "Mi è parso un allarme fuori luogo, come le parole dette. Il Pd è fatto d tanta brava gente e di persone serie. Noi faremo la festa, mettendoci tutti come volontari. Perché se c’è una cosa importante del Partito Democratico è che è radicato sul territorio, si occupa del territorio e dallo stesso fa crescere la classe dirigente" ha detto De Micheli. 

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NOTIZIA 4 luglio – Di questi tempi negli anni scorsi si stava già parlando di Festa dell’Unità poi ribattezzata festa del Pd che per cinque anni ha chiuso l’estate in grande stile nella prestigiosa cornice dei bastioni di Porta Borghetto. Ora, con le larghe intese, la crisi di partecipazione e soprattutto la crisi economica, la Festa è a rischio. Ed è a rischio proprio nella città dell’ex segretario del partito Pierluigi Bersani.

La festa si farà invece, assicurano dal partito, anche se non sarà più un evento di dieci giorni e soprattutto non sarà più a Porta Borghetto ma si parla di location alternative e ben più economiche. “Si sta valutando la possibilità di una festa più breve – conferma Daniel Negri, consigliere comunale del Pd – non più di dieci giorni ma di tre o quattro e si sta pensando di utilizzare lo spazio, senz’altro storico, della cooperativa di Sant’Antonio. Tutto è ancora in divenire, comunque. Di certo c’è che l’intenzione è quella di organizzare una festa che rappresenti come sempre un punto di contatto con i cittadini, gli elettori e che abbia anche un certo spessore politico”.

“La storia dei soldi è solo una scusa” dice senza troppi mezzi termini Giorgio Cisini, sempre del Pd, renziano della prima ora insieme con Roberto Reggi, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. “La verità – prosegue Cisini, per cinque anni organizzatore della festa a Porta Borghetto – è che ci si riempie la bocca di tante parole sull’importanza del confronto con il territorio e con la base, ma poi quando si tratta di costruire questi sono i risultati. Del resto, in questo momento di confusione, nel partito sembra si sia perso lo spirito di squadra, ognuno pensa a se stesso e al suo futuro. E se una città come Piacenza, dopo aver perso il segretario e il candidato premier, perdesse anche la festa, per il Pd sarebbe un fallimento politico”.