Tribunale restaurato, Emilio Bolzoni: «Industriali vicini alla giustizia»

«Il Palazzo di Giustizia di Piacenza era malato e ora si iniziano a vedere i primi risultati della cura». E' la metafora scelta dal giudice Italo Ghitti, presidente del Tribunale piacentino, per iniziare il suo intervento ufficiale alla breve cerimonia di inaugurazione dei lavori di restauro dello scalone e dell'atrio monumentale al primo piano, quello su cui si affaccia l'aula della Corte d'assise, la più importante di tutto il palazzo. Lavori che hanno ridato lustro e dignità a un ambiente che in effetti si trovava in uno stato non confacente alla sua importanza; lavori sostenuti dall'Associazione Industriali di Piacenza in sinergia con la Scuola edile che per l'occasione ha allestito un cantiere diretto da Luca Panciera e nel quale hanno lavorato gli allievi della stessa scuola presieduta da Filippo Cella

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Soddisfatto dunque il presidente Ghitti che ha annunciato anche l'inizio di tutta una serie di altri lavori che porteranno a breve (si spera) il Tribunale sugli standard di altre province: «Siamo uno dei pochi tribunali in cui si entra e si esce liberamente, senza controlli» ha detto spiegando che già da settembre inizierà la messa in sicurezza del palazzo di via del Consiglio insieme al rifacimento degli arredi delle aule e al restauro di Palazzo Landi. 

Dopo un momento ufficiale con la consegna dei diplomi agli allievi della Scuola edile che hanno svolto i lavori, anche il presidente di Confindustria Piacenza Emilio Bolzoni ha voluto esprimere la sua soddisfazione spiegando il significato di un impegno del genere per l'associazione: «Il fatto di aver reso più accogliente l'ingresso del Tribunale – ha detto Bolzoni – è davvero importante per noi imprenditori. E' un segnale che indica quanto per noi, per la nostra categoria sia importante avere una giustizia efficiente, con tempi più stretti: serve ai cittadini, serve alle aziende e rappresenta un fattore di competitività per le aziende stesse sul mercato. E con i lavori che inauguriamo oggi abbiamo voluto dare dunque un segnale di vicinanza alla giustizia piacentina».