Bene la sospensione dell’Imu sulla prima casa, ma il provvedimento varato dal governo contiene “discriminazioni che non reggono”. E’ quanto sottolinea il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, secondo il quale, anche questa volta si e’ “proceduto con rinnovata superficialita nella individuazione dei pretesi immobili di lusso per i quali la sospensione in parola non si applichera”.
“Apprezziamo il provvedimento del Governo relativo alla sospensione dell’Imu negli specifici casi previsti, cosi’ come apprezziamo la previsione di riforma delle imposte sulla casa, nella convinzione che il Governo tenga dietro in essa all’impegno assunto nel discorso del presidente del Consiglio alle Camere per l’introduzione di incentivi all’affitto”, afferma Sforza Fogliani, ma, aggiunge, “non possiamo non rilevare come si sia anche questa volta proceduto con rinnovata superficialita’ nella individuazione dei pretesi immobili di lusso per i quali la sospensione in parola non si applichera”.
Anche questa volta, a proposito degli stessi – spiega – ci si e’ infatti riferiti ad un classamento catastale che da’ una rappresentazione desueta e contraddittoria della realta’.
Quanto alle case accatastate in A1 (abitazioni di tipo signorile), e’ sufficiente infatti considerare che vi sono diversi capoluoghi senza alcun immobile accatastato in questa categoria ed altri in cui ne risultano 100, 300 o finanche 2mila. E come si possono poi considerare di lusso – si chiede il presidente di Confedilizia – gli immobili accatastati in categoria A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) quando sono a tutti noti i costi che questi beni, e spesso anche quelli in A1, in molti casi comportano anche solo per tenerli in piedi? E’ una discriminazione, gia’ denunciata, che non regge e che configura anche una penalizzazione della nostra cultura e del nostro patrimonio monumentale. Ci auguriamo che venga superata per non perpetuare un’ingiustizia’.