La Lega Nord si scaglia contro il raduno dei sinti in programma a Piacenza dal 19 al 27 maggio. “La Lega non lo vuole e non lo vogliono i piacentini”. Una voce ferma e univoca quella del Carroccio che si è fatto sentire con il segretario provinciale Pietro Pisani, il vicepresidente della Provincia Maurizio Parma, il consigliere regionale Stefano Cavalli, il capogruppo in Regione Manes Bernardini e il vicesegretario Luca Zandonella. Si è parlato non solo del raduno dei sinti, ma anche di immigrazione in generale. La verità della Lega è un’altra, “dati alla mano, rispetto a quella che si vuole far credere”.
“So che i sinti hanno protestato perché non volevano pagare l’acqua potabile – ha esordito Pisani precisando che non è una questione di razzismo – Perché loro non la vogliono pagare quando i nostri pensionati lo fanno? Non li conosco tutti e non ho motivo di pensare male delle singole persone, ma anche loro devono osservare le regole come tutti. Noi non siamo d’accordo sul fatto che il sindaco abbia autorizzato il raduno religioso. A Dosi rispondiamo che siamo in uno stato di diritto e che abbiamo il diritto di protestare a nome dei piacentini che si sentono insicuri. Gli stranieri in carcere a Piacenza ci costano 1,5 miliardi, la cifra che serve per finanziare la cassa integrazione in deroga – ha aggiunto il segretario – È molto meglio che, se devono delinquere, tornino nei loro paesi. È ora di finirla, noi non ne possiamo più”. “Come movimento diciamo 100 volte sì al l’adunata degli alpini e 100 volte no a quella dei sinti – ha aggiunto Parma – quella è gente che conosce molto bene i propri diritti, ma spesso si dimentica dei propri doveri. Tutti i giorni arrivano delle telefonate alla Lega di protesta contro certe situazioni”.
Zandonella ha informato che la Lega ha avviato anche a Piacenza la raccolta firme per il trasferimento dei detenuti stranieri nelle carceri dei loro paesi d’origine (proposta dell’eurodeputato Fontana). “Da giorni facciamo i sit in in via Roma, la gente continua a sentirsi abbandonata. Locali che tengono aperto fino alle 23, stranieri che escono dai bar con bottiglie di vetro quando esiste l’ordinanza. Da parte del Comune c’è un preoccupante lassismo. Noi lo denunciamo da anni e continueremo con i sit in per la sicurezza sperando che qualcuno si svegli”. Poi è stata la volta di Cavalli. “La sicurezza è uno dei nostri motti. Faccio un invito a tutti a controllare se sulle abitazioni ci sono segni come quelli che lasciano i rom. Oggi lanciamo la raccolta firme sullo ius soli su cui la Lega si è sempre dichiarata contraria. Questo non è il nostro Governo, ma un governo nemico”. Infine Bernardini: “Sui rom tolleranza zero così come verso chi fa della cultura dell’illegalità il proprio credo. Penso che occorra rivedere anche la convenzione di Schengen per restringere la libertà di circolazione. Ius soli, una battaglia che porteremo avanti, la mobilitazione continuerà fino a quando questa pazza idea sarà cestinata. Siamo disposti a incontrare la neo ministra per parlare dei mille motivi per i quali noi diciamo no. Non è posizione preconcetta, basta guardare i numeri. Si parla di oltre 100 milioni di euro esclusi i costi sanitari (che sono 18/20 milioni all’anno). Se questo è il valore aggiunto dell’immigrazione, non siamo messi bene. Infine come Lega Nord da lunedì inizieremo un nuovo progetto e in Emilia vogliamo creare un sub-dipartimento che raccolta dati per avere una piattaforma nostra per essere propositivi sull’incidenza dell’immigrazione su varie tematiche come accesso agli alloggi e ad altri servizi. Troppo spesso si premia chi è appena arrivato in Italia”.