Raduno nomadi a Piacenza, la Lega: “Sel dia il buon esempio ospitando i sinti”

Il raduno sinti in programma a Piacenza dal 19 al 27 maggio prossimi continua a creare polemiche. Particolarmente avvelenato è il dente della Lega Nord che atacca Sinistra Ecologia e Libertà. Sel infatti ha definito l’iniziativa “un’occasione di crescita per il territorio”. Il Carroccio propone la provocatoria iniziativa “Adotta un nomade”: ““Se davvero gli esponenti di Sel ritengono che la presenza di migliaia di sinti sul nostro territorio sarà 'un’occasione di crescita’, diano un segnale di coerenza: mettano a disposizione i propri giardini o le stanze della loro casa per dare ospitalità ai tantissimi nomadi che convergeranno a Piacenza per ben otto giorni” dichiara il consigliere regionale del Carroccio Stefano Cavalli.

Radio Sound

IL COMUNICATO

Contro l”’entusiastica apertura manifestata da Sel nei confronti del raduno sinti del 19-27 maggio prossimo, a Piacenza”, la Lega Nord lancia l’iniziativa “adotta un nomade”.

“Se davvero gli esponenti di Sel ritengono che la presenza di migliaia di sinti sul nostro territorio sarà 'un’occasione di crescita’, diano un segnale di coerenza: mettano a disposizione i propri giardini o le stanze della loro casa per dare ospitalità ai tantissimi nomadi che convergeranno a Piacenza per ben otto giorni” dichiara il consigliere regionale del Carroccio Stefano Cavalli. “Gli esponenti di Sel potranno scegliere di affidare ai sinti alcuni locali delle proprie abitazioni o intere aree dei propri giardini per la sosta delle roulotte. Magari oltre all’alloggio potrebbero offrire ai propri ‘ospiti’ anche il vitto. Dimostrerebbero in tal modo di essere buoni padroni di casa”.

“Non accettiamo che si faccia demagogia sulla pelle dei cittadini – incalza Cavalli –. Se davvero pensano che l’amministrazione comunale abbia fatto un favore alla città aprendo le porte del Comune a una serpentina di carovane di sinti, gli esponenti di Sel offrano aree di propria proprietà a servizio della causa. Troppo comodo fare la morale e lanciare sentenze quando a pagare – sotto il profilo della sicurezza, dei disagi e dei costi – sono i cittadini. Siamo stanchi di questo buonismo radical chic. Servono senso della realtà e politiche di tolleranza zero”.