Ottone e il sindaco 2.0 che ha messo al bando gli autovelox

Nemmeno quando dorme si stacca dal suo tablet. E non perché al sindaco Giovanni Piazza piaccia particolarmente. Ma perché gli è indispensabile: sia per informarsi (ovvio su Piacenza24), ma anche per vedere cosa succede lassù, nella sua Ottone. Si avete capito bene. Piazza non lascia nulla al caso. E c’è chi è testimone oculare del fatto che sia seduto sulla sua poltrona di sindaco nel suo ufficio anche quando in realtà si trova a duecento chilometri di distanza: grazie a un sistema di telecamere dal suo tablet vede tutto quello che succede in piazza ad Ottone. Non gli sfugge nulla. Basta un bidone della spazzatura fuori posto o un’auto parcheggiata da ostruire un passo carraio che parte subito la chiamata ai suoi uffici. Raccontano, e lui lo conferma senza problemi, che un giorno un residente aveva un appuntamento con lui. Si è presentato in Comune e l’hanno fatto accomodare in ufficio. Di fronte, la poltrona del sindaco vuota. Il cittadino un po’ sbalordito si guarda intorno senza capire granché. Arriverà, pensa. Poco dopo ecco arrivare un’impiegata del Comune. Gira il computer verso il cittadino e zac, ecco comparire Piazza sullo schermo. “Buongiorno, mi dica, la sento forte e chiaro”. Un sindaco così, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: anche perché sarà l’unico primo cittadino che ha messo al bando gli autovelox della Statale 45 nel suo territorio. “Fare cassa in questo modo è vergognoso” afferma ammettendo quello che nessun altro sindaco oserebbe fare. Sì, Piazza è un sindaco 2.0, un vulcano di iniziative. Ecco perché gli ottonesi sono entusiasti di lui. L'altro giorno è stato gradito ospite di Radiosound.

Radio Sound

“La tecnologia oggi – spiega Piazza – rappresenta l’opportunità per ridurre gli spazi, da quattro anni Ottone ha internet e wi-fi a banda larga gratuito nel capoluogo e in alcune frazioni del paese. Vogliamo implementare anche altre zone: tenete conto che il nostro territorio conta 100 km quadrati per 29 frazioni, quindi è una zona abbastanza complessa, soprattutto perché è un territorio montano. E visto che spesso la tecnologia ha bisogno d’essere collegata all’energia, visto che spesso smart-phone e simili si scaricano velocemente, abbiamo messo delle colonnine gratuite per questi apparecchi nei giardini pubblici con tavoli e sedie che permettono alle persone di lavorare o giocare con questa tecnologia.”

 

Come fa un sindaco, coi tempi che corrono, a far fronte alla carenza di risorse?

“Bisogna fare i conti che normalmente si fanno nelle famiglie, e soprattutto devono essere fatte delle scelte. Un intervento come questo ha un costo per il comune inferiore ai 2000 euro all’anno, perché sono state fatte delle ricerche di mercato, sono state messe in atto delle attività, grazie anche alla presenza di volontari che hanno messo a disposizione il loro tempo per fare delle installazioni. Bisogna crederci. Questo martedì approverò il bilancio consuntivo dell’anno scorso e lo chiuderò con 40.000 euro di avanzo di amministrazione: questo dimostra che siamo stati attenti e puntuali, e nonostante la crisi otteniamo questo risultato, inconfutabile.”

 

E’ stato di recente inaugurato un sito internet dedicato alla pesca…

“Si chiama www.pescatoriottone.it che accompagna questo progetto di riserva turistica, la prima riserva di questo tipo della regione Emilia Romagna: è il risultato di un grosso lavoro durato quattro anni per modificare una legge regionale affinché la Provincia recepisse che la pesca è un punto di riferimento fondamentale del nostro territorio. In meno di 25 giorni il sito ha avuto 1000 accessi, e noi oggi possiamo contare un numero di pescatori che anche durante la settimana – e non solo nel weekend – frequentano Ottone. Significa portare avanti un’economia magari piccola che necessita di essere incrementata. La pesca è un ottimo volano per far conoscere il territorio e valorizzarlo.”

 

Con l’estate Ottone ospiterà tanti villeggianti: cosa offre?

“Offre un territorio invidiabile, aspetti ambientali unici, quelli di una valle che qualcuno ha definito la più bella del mondo. A Piacenza l’abbiamo definita una realtà da favola, e io conto che soprattutto i piacentini vengano a riscoprire il territorio. Quante volte i turisti che vengono da fuori rimangono stupiti della bellezza della zona, come quando abbiamo ospitato i responsabili di “Linea Verde”! Ottone offre quello che la natura ha dato e noi la affianchiamo con i servizi che abbiamo realizzato. Certo, qualche pecca c’è: la strada deve essere messa in sicurezza. Ottone è l’ultimo comune della provincia di Piacenza, e la problematica della statale 45 la paga più di altri. Per raggiungere Ottone bisogna fare qualcosa in più, ma come ho detto in diretta su Radio Sound: “oltre le curve c’è di più”. Diamo spazio ai turisti, Ottone ha un sindaco contrario alla lotta agli automobilisti e ai motociclisti sul discorso autovelox: il che non significa che qui si può fare quello che si vuole, perché il sindaco non utilizza questi strumenti che vengono definiti “di prevenzione”, io li ritengo utili solo per fare cassa. Ma per fare questo si utilizza bene il denaro che si ha, non si utilizzano macchine stampa-soldi come gli autovelox. Ci sono le forze dell’ordine che vigilano sulla viabilità, ma non intendiamo vessare il turista. Infine, tengo molto agli studi di settore: non è possibile che oggi Ottone venga equiparato a comuni estremamente turistici dell’Emilia Romagna a livello fiscale! E’ un aspetto che, assieme ad altri sindaci, necessita d’essere discusso. Se vogliamo rilanciare un territorio montano e disagiato come il nostro, dobbiamo puntare su queste cose: creare vivibilità e lavoro. Serve una politica fiscale diversa.”

 

Quanto siete ascoltati, voi sindaci, dagli enti sovradimensionati, da Provincia e Regione, anche nei confronti del dissesto idrogeologico?

“In quattro anni ho sempre avuto un ottimo rapporto, con queste realtà: ho sempre ottenuto soddisfazione, nel momento in cui presentavo un’istanza. Ci sono sempre stati vicini: al contrario, ci sentiamo un po’ abbandonati dallo Stato, perché il problema degli studi di settore ha una derivazione nazionale, così come il problema della statale 45. A livello provinciale e regionale devo anche dire che sono riuscito a presentare progetti credibili, bisogna portare progetti supportati da fatti concreti. Il mio motto è “vale più un fare che cento faremo”, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.”