E’ giallo su quattro autobus turistici Seta che sarebbero stati venduti per 17mila euro complessivi (4.250 euro l’uno) – con pieno e gomme nuove – e, uno di questi, già rivenduto per 20mila euro.
A portare il caso in Regione è il consigliere leghista Stefano Cavalli. In un’interrogazione l’esponente del Carroccio segnala inoltre che – come riportato da fonti sindacali – Seta avrebbe esternalizzato il servizio di vendita dei biglietti, con il risultato di “aver di fatto esonerato gli autisti non idonei alla guida, fino ad oggi assegnati al servizio di consegna dei ticket di viaggio”. L’affidamento esterno avrebbe inoltre allungato a 15 giorni (da una settimana) i tempi di consegna dei biglietti ai rivenditori, che ora, per giunta, sarebbero anche costretti ad anticipare i costi dei ticket di viaggio, per almeno 120 euro, mentre prima potevano richiederli in conto vendita. Stando alle segnalazioni ricevute, inoltre, Seta si sarebbe rivolta a un privato per assoldare altri cinque nuovi controllori esterni all’organico dell’azienda di trasporti. Per quanto riguarda i turni di lavoro – è scritto nell’interrogazione – l’azienda starebbe inoltre agendo sul filo della normativa, esigendo orari più lunghi degli standard. In circolazione ci sarebbero inoltre pullman con età anche superiore ai 30 anni.
“Sono segnalazioni allarmanti, sulle quali chiediamo subito chiarezza alla Regione, principale fautrice dell’operazione di fusione che tanti disagi sta portando al trasporto pubblico – sottolinea Cavalli –. Sarebbe grave se l’azienda, chiamata a fronteggiare debiti e tagli, avesse affidato servizi all’esterno senza pensare a valorizzare le proprie risorse, scelta insensata sotto il profilo della gestione del personale e del contenimento dei costi. Altrettanto grave sarebbe assistere a una ‘svendita’ del parco mezzi. E’ ora che la Regione giochi a carte scoperte e, nel caso i nostri allarmi trovino riscontro, si mobiliti per l’immediato azzeramento del consiglio di amministrazione di Seta”.