Una serie di confronti pubblici con le categorie economiche e sociali, le associazioni e i cittadini incentrato in particolare sulle norme attuative e sul Rue, documenti allegati alle linee direttive del Psc. L’avvio del percorso di attuazione del Piano strutturale comunale è annunciato dal sindaco Paolo Dosi e dall’assessore all’Urbanistica Silvio Bisotti insieme con il dirigente Taziano Giannessi. Gli incontri verranno calendarizzati a partire da aprile e si svilupperanno per due mesi. Dall’esito di tali confronti e valutati i suggerimenti si procederà con l’inoltro del piano in giunta, alle commissioni consigliari e successivamente verrà proposta la sua adozione al Consiglio comunale. “Diamo ufficialmente il via al percorso di adozione del Psc” ha detto il sindaco. Dei dettagli ha invece parlato Bisotti: “Vogliamo chiarire che il lavoro che ha portato al lavoro preliminare, partito nel 2008 e conclusosi con la conferenza di pianificazione del 2011, offre un documento molto interessante e di grande stimolo. Riteniamo che le linee di indirizzo del Psc siano all’avanguardia se rapportate alla nostra collocazione geografica. Un piano che accetta le sfide importanti della modernità e dello sviluppo sostenibile: questo Psc dice no al consumo di suolo (“Stimiamo che esistono 6mila appartamenti sfitti questo la dice lunga di come gli spazi di mercato si siano assottigliati”) e punta invece alla riqualificazione e alla rigenerazione della città dal punto di vista urbanistico con possibilità di completamento di alcune aree non ancora completate dal Prg”. In questo modo Bisotti ha voluto anche fugare alcuni dubbi che a tal proposito sembrano serpeggiare in città. Ed ha per questo invitato i cittadini a consultare la documentazione sul sito del Comune. “Alla base c’è stato un percorso partecipativo assai significativo che si è concluso nel dicembre 2011. A quel punto l’amministrazione ha dato corpo alle norme attuative e alla cartografia varia”. ADOZIONE ENTRO L’ESTATE E APPROVAZIONE ENTRO L’ANNO Verrà portato in adozione il documento complessivo, ma prima l’amministrazione “ha voluto offrire ancora un congruo periodo di tempo per approfondire il confronto nei prossimi due mesi. Riteniamo che il dibattito non si debba ridurre alle sole istituzioni”. Terminato questo percorso, e dopo l’adozione, inizierà il periodo per le osservazioni che durerà 60 giorni. L’approvazione definitiva è attesa entro l’anno “o poco più”. “NON RIAPRIAMO IL CONFRONTO SULLE LINEE DI INDIRIZZO” Non intendiamo riaprire il dibattito sulle linee di indirizzo” ha specificato Bisotti “visto che lo spazio c’è stato ed è stato abbondante”. Su alcuni dubbi emersi di recente rispetto al tema dell’adeguato conoscimento del quadro “posso assicurare che nella stesura definitiva gli adeguamenti sono stati inseriti”. AREE MILITARI E PERITE, NO ALLA VARIANTE In tema di aree militari “tutta la scommessa su questo grande patrimonio fa parte delle linee di sviluppo della città. In particolare sull’ex Pertite ci sarà ogni sforzo per arrivare all’obiettivo del parco verde. Questa è la strada”. Bisotti ha di fatto messo una pietra sulla richiesta di variante che arriva da tempo dal comitato Pertite. “Una variante anticipativa risulta incompatibile sulla base di alcune sentenze giurisprudenziali perché mancano accordi a monte con la proprietà, che è l’autorità militare”. I contatti con l’autorità sono in corso L’ultimo aggiornamento da un lato mancava il riferimento governativo. L’orientamento che abbiamo colto è che l’autorità militare tiene in considerazione le sensibilità locali e non intende ostacolare le istanze del territorio, dall’altro è arrivata una conferma: i militari non hanno intenzione di dismettere la loro presenza a Piacenza, addirittura non escludono un potenziamento. Se avessero deciso diversamente si sarebbe posto un problema. Il futuro delle nostre aree militari è legato a doppio filo a questi due eventi”. INCENTIVI PER GLI IMPRENDITORI CHE INTENDONO INVESTIRE Nel Rue ci sarà anche un capitolo specifico sulle premialità riconosciuto agli investitori che ritengono di farlo negli edifici già esistenti. Si tratta di meccanismi di sconto sugli oneri. “Mettiamo in campo le nostre modeste risorse, si potrebbe fare molto di più se fossero in campo anche strumenti governativi più concreti”.