Acqua pubblica e Provincia, il Comitato: “Percorso senza partecipazione”

Giovedì 14 marzo alle 10:30 presso la sede della Provincia si riunirà il Consiglio Locale di Atersir (Agenzia Territoriale Servizi Idrici e Rifiuti) che vede riuniti tutti i Sindaci della provincia di Piacenza, con all’ordine del giorno le possibili azioni legali nei confronti di Iren per i mancati investimenti, e le decisioni sul futuro modello di gestione del servizio idrico. Il comitato Acqua Bene Comune denuncia però di non essere stato minimamente considerato: “Abbiamo richiesto di poter intervenire all’inizio dell’assemblea per illustrare le nostre proposte – si legge in una nota – ma l’Ufficio di Presidenza di Atersir ci consentirà solamente di depositare un documento che verrà messo agli atti. Dov’è la partecipazione?”

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IL COMUNICATO DI ACAUA BENE COMUNE

In merito all’affidamento del servizio idrico finora abbiamo solo assistito a generiche dichiarazioni di intenti. Fa ben sperare il fatto che venga presa ad esempio la scelta di Reggio Emilia che prevede di scorporare il servizio idrico da Iren per affidarlo ad un soggetto interamente pubblico, ma finora questo modello è stato amputato di una delle sue componenti fondamentali: la partecipazione. L’assemblea del 14 marzo non è stata preceduta da alcun percorso partecipativo, ad oggi gli unici tentativi di garantire la partecipazione, offrire contributi e favorire scambi sono stati gli incontri pubblici che ha organizzato il Comitato invitando esperti, cittadini, lavoratori e amministratori, come quello del 29 novembre in Circoscrizione 4 e il Convegno Nazionale del 9 febbraio in Sant’Ilario.

Abbiamo richiesto di poter intervenire all’inizio dell’assemblea di giovedì 14 per illustrare le nostre proposte, ma l’Ufficio di Presidenza di Atersir ci consentirà solamente di depositare un documento che verrà messo agli atti.

Esprimiamo il nostro disappunto per questa decisione, infatti  nonostante il regolamento del Consiglio Locale piacentino non preveda interventi dal pubblico, è nelle facoltà del Consiglio concederli,  anzi il diritto alla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali è un principio fondamentale sancito dalla legge regionale 3/2010, che si pone l’obiettivo di “favorire e regolare la partecipazione delle persone, singole o associate, affinché da soggetti amministrati diventino soggetti attivi, alleati delle istituzioni nel prendersi cura dei beni comuni”, e dalla l.r. 23/2011, che stabilisce che “Il Consiglio Locale, nell’esercizio delle proprie funzioni, assicura la consultazione delle organizzazioni economiche, sociali, ambientali, sindacali e delle forme associative degli utenti.”

Abbiamo quindi replicato chiedendo che ci venga data la possibilità di leggere all’inizio dell’assemblea il documento che lasceremo agli atti.

Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare all’assemblea (aperta al pubblico) di giovedì 14, anche se purtroppo cade anche questa volta in pieno orario lavorativo, alle 10:30. Come abbiamo richiesto più volte, sarebbe opportuno che assemblee così importanti venissero convocate in orari tali da facilitare la partecipazione dei cittadini.

Comunque sia, vogliamo essere fiduciosi, e speriamo che il 14 marzo potremo dirci orgogliosi della scelta dei nostri Sindaci, e che tale scelta segni l’inizio di un nuovo modello di gestione, pubblico, trasparente e partecipativo.

Questo presuppone un “no” categorico alla messa a gara del servizio, che consegnerebbe nuovamente la gestione dell’acqua in mano ai privati per i prossimi decenni, e l’avvio di un percorso partecipativo per definire un nuovo modello di gestione pubblica, che veda nella realizzazione di una Azienda Speciale Consortile la piena realizzazione della volontà popolare espressa con il voto referendario.

Diversamente, ci sentiremmo fortemente presi in giro, e come noi i 106.607 cittadini della Provincia di Piacenza che hanno votato SI ai referendum del giugno 2011.

Si tratterebbe di una grave negazione del principio della sovranità popolare e del diritto alla partecipazione della cittadinanza alle scelte fondamentali di una comunità.