“Un disegno di legge per consentire il superamento di una distanza siderale sul fronte dei diritti tra l’Italia e il resto d’Europa”. Il consigliere regionale del Pd Marco Carini ha proposto di conferire la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia, figli di immigrati regolarmente residenti in Italia. L’obiettivo è di superare quello che lui ha definito “il paradosso Balotelli“. ” Non ci si può accorgere di questo problema solo percé c’è Mario Balotelli. Ci sono tanti bambini nelle stesse condizioni anche se non si chiamano Balotelli. Devono avere gli stessi diritti di tutti i bambini”. “E’ necessario che il nostro paese arrivi ad approvare una legge nazionale sul tema, esattamente come proposto dal partito democratico in campagna elettorale. Farsi carico dei bambini deve essere un onore per il nostro paese”. Nel suo intervento Carini non ha mancato di polemizzare col 5 Stelle. “Purtroppo senza il sostegno unanime e con il voto contrario anche degli esponenti che talvolta dicono di voler valutare e appoggiare i singoli provvedimenti. In questo caso gli indignati di turno hanno ritenuto di respingere una proposta di civiltà. Dobbiamo ragionare sempre più in termini di comunità per questo è necessario fare prevalere lo ius soli sullo ius sanguinis come ha già fatto la Regione Emilia Romagna. Il disegno di legge venga adottato come ordine del giorno dai comuni piacentini per sollecitare il futuro governo ad arrivare ad una legge”.
IL TESTO INTEGRALE DEL DISEGNO DI LEGGE
Premesso che
Il tema del conferimento della cittadinanza agli immigrati di seconda generazione, spesso nati e cresciuti in Italia al pari dei figli dei cittadini italiani con cui quotidianamente vivono ed crescono, è argomento ormai non più rinviabile per le dimensioni demografiche che ha assunto.
Un vasto movimento d’opinione, supportato anche dalle dichiarazioni più volte rese dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, continua a chiedere da più di un anno che la politica si faccia carico di questo problema intervenendo sulla legislazione attuale, che lega l’acquisizione della cittadinanza italiana allo ius sanguinis, negando di fatto a circa 80.000 bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia di essere pienamente italiani.
Evidenziato che
A fine 2011 è stata promossa da 22 organizzazioni della società civile la campagna “L’Italia sono anch’io”, che ha raccolto vaste adesioni e richiamato sul tema l’attenzione della società e del mondo politico.
Nell’ambito di questa campagna sono state depositate in Parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare riguardanti la riforma del diritto di cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari (“Modifiche alla Legge 5 febbraio 1992, n.91: Nuove norme sulla cittadinanza”) e una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni (“Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità”).
Anche la Regione Emilia-Romagna ha dato il proprio sostegno alla campagna approvando nel giugno scorso una risoluzione di adesione ai contenuti e chiedendo che, in attesa della riforma del diritto di cittadinanza, i Comuni valutassero l’opportunità di conferire simbolicamente la cittadinanza onoraria a tutti i bambini stranieri nati sul proprio territorio.
Sottolineato che
Sono più di 160 in Italia i Comuni che hanno raccolto analoghi appelli conferendo la cittadinanza onoraria e 4 si trovano nella nostra Regione, mentre altri 16 hanno avviato l’iter per il conferimento.
Invita l’Amministrazione
A conferire la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia e residenti nel proprio territorio comunale.
A chiedere al Parlamento neoeletto di riprendere tempestivamente l’iter di discussione ed approvazione delle due Proposte di legge d’iniziativa popolare depositate nell’ambito della campagna “L’Italia sono anch’io”.