Bocconi avvelenati: uccisi un cane e sei gatti

E’ una strage ingiustificata di animali domestici quella che sta accadendo negli ultimi giorni a Monchio di Sasso, frazione nei pressi di Scurano, dove sono morti, tutti per probabile avvelenamento complessivamente un cane e sei gatti. «Il giorno di Natale – racconta Giovanni Ferzini, residente e cacciatore – siamo usciti come ogni anno per il pranzo da mio fratello, lasciando chiusi i cani da caccia nel cancello vicino casa. Quando siamo tornati abbiamo notato che una di essi, Kira, un segugio maremmano, era uscita forse arrampicandosi sulla rete. Ero tuttavia tranquillo, anche quando capita che escano di solito i miei cani restano nei pressi di casa mia: infatti la sera stessa è stata trovata da una nostra vicina di Monchio. Da subito, però, ha cominciato a sentirsi molto male, e il veterinario da cui l’ho portata il giorno dopo ha trovato nel sangue tracce di avvelenamento, probabilmente antigelo. Lascio immaginare quali sofferenze abbia patito prima di morire, la sera del 27: l’avvelenamento da antigelo è uno dei più letali, praticamente è impossibile che un cane si salvi». Inoltre, lo stesso 26 dicembre, la famiglia aveva trovato morto improvvisamente e misteriosamente anche uno dei gatti di casa. Ciò ha rinforzato il sospetto di bocconi avvelenati lasciati nei dintorni, confermato da un altro importante dato: «Negli ultimi tempi – afferma una residente di Monchio di Sasso, la stessa che aveva trovato il cane dei Ferzini il 25 – a Monchio sono morti ben cinque gatti, tra cui una delle mie: giusto pochi giorni fa, l’avevo trovata agonizzante vicino casa, ed ho subito pensato all’avvelenamento. Io amo molto gli animali, e non capisco proprio perché si debba fare una cosa del genere. Si sente dire che i bocconi vengano lasciati in giro per evitare che volpi e simili mangino lepri e fagiani per la caccia: ma in questo periodo non ce ne sono in giro, e comunque i gatti qui non hanno mai arrecato fastidio. Ora il paese si trova svuotato di animali». «Io sono cacciatore da molti anni, una volta cacciavo anche animali di piccola taglia – conclude Ferzini -, ma non ho mai nemmeno pensato di spargere veleno, neppure quando le volpi ci rubano una gallina ogni tanto. Non sono solito augurare male a nessuno, ma il mio augurio per il nuovo anno, per chiunque siano i colpevoli di queste morti, è che possano venir colti sul fatto dalla legge e puniti severamente, come è accaduto giusto qualche settimana fa ad alcuni bracconieri dell’alta Val Parma». 

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