Il messaggio di fine anno Pier Luigi Bersani lo consegna prima a Repubblica e poi ai giornalisti a Piacenza, al seggio di via XXIV Maggio, arrivato per votare per le primarie che sceglieranno i parlamentari del Partito Democratico. Ed un messaggio chiaro indirizzato a Mario Monti: “Stai sbagliando ed ora ti sfido”. Il segretario Pd depone il fioretto e sceglie la sciabola per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Non possiamo affidarci un’altra volta a leader solitari. Non bastano l’agenda e un simbolo, il professore deve dirci con chi sta, quali scelte intende fare e cosa pensa dei diritti civili”.
Il leader democratico rincara la dose e ragiona: “Questo centro nasce nel chiuso di una stanza, una cosa che parte già vecchia e che ricorda riti superati”. Il tutto mentre proprio il Pd celebra le primarie dei candidati:
della serie, da una parte le riunioni segrete, dall’altra la partecipazione in strada.
Ma il vero bersaglio è il personalismo, che secondo Bersani “travolge tutto, regole, fair play e stile”. Per questo “Monti deve separare le funzioni dello Stato dall’attività del partito”. Da qui lo stop alla candidatura della Cancellieri, data per certa nelle liste del Professore e poi ieri improvvisamente indisponibile. La titolare del Viminale gestisce la fase del voto ed decisiva nelle giornate elettorali e per questo non può gettarsi nella mischia. Questo il ragionamento del Pd, che ha convinto il ministro a fare un passo indietro.