“Non baratto la riconferma a deputato con la mortificazione dei miei valori”

AGGIORNAMENTO 20 DICEMBRE 2012 – “Non c’è alcun dietrofront da parte mia, dal momento che non c’è stato alcun passo avanti”. Giusto poche righe ma abbastanza per introdurre una missiva firmata dall’onorevole del Pdl Tommaso Foti con la quale lo stesso parlamentare ha spiegato il 18 dicembre la sua posizione.  “Una lettera che ognuno poteva e può commentare come meglio crede – dice Foti – ma certamente non travisandone i contenuti o anticipandone eventuali intenzioni sottese. Perchè sia chiaro a tutti il mio pensiero e perchè i piacentini non ricevano da frammentarie e inesatte informazioni le mie valutazioni, intendo rendere pubblica la lettera che ho inviato nei giorni scorsi ai dirigenti del Popolo della Libertà”. Una lettera sentita nella quale spicca il senso di coerenza con i suoi valori di “uomo di centrodestra che crede nella sussidiarietà e nell’economia sociale di mercato”, non barattabili con la “comoda riconferma a deputato”. Un uomo che si riconosce nei valori in cui crede Foti non può e non potrà mai sostenere la candidatura a Mario Monti, “rappresentante del gruppo Bildeberg”. 

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In allegato la lettera di Tommaso Foti ai dirigenti del Pdl. 

 


 

19 DICEMBRE 2012 – “Non mi sono dimesso dal PdL e quando lo dovessi fare, con l’educazione che mi contraddistingue, lo comunicherò nelle forme più consone. A partire dal gruppo parlamentare sono tutt’ora iscritto al gruppo del PdL cui ho mensilmente versato, a differenza di tanti che occupano lo stesso o altri incarichi, il richiesto contributo economico”. Lo afferma il deputato Tommaso Foti, che ieri ha comunicato via Facebook la sua adesione al Centrodestra nazionale. Foti aggiunge: “Ho espresso su facebook e, quindi, alla luce del sole, uno stato d’animo che mi appartiene a differenza di chi ha partecipato a tentativi di scissione poi svaniti nel nulla” sostiene il parlamentare piacentino, aggiungendo: “Preciso, agli interessati, che nel caso di mie dimissioni da coordinatore provinciale del Pdl si produrranno le conseguenze previste dal suo statuto e non le previsioni indicate dagli organi d’informazione o agli stessi suggerite”.  “Quanto poi – conclude Foti –  all’eventuale mia adesione ad una nuova formazione politica, non mi preoccupo se sarà un partitino o un partitone. E’ certo che l’amico Trespidi, è partito da un partitino (il CDU) nella sua esperienza di assessore al Comune di Piacenza e che grazie a due partitini, o liste minori che dir si voglia (Pensionati e UDAC), il centrodestra nel 1998 vinse il Comune di Piacenza. Nelle comunali del 2002 si snobbarono i partitini e non bastò un partitone per vincere le lezioni. Giusto per la buona memoria.”