Al Pd le primarie non finiscono mai. Così dopo la vittoria di Bersani si torna in pista per le primarie da utilizzarsi per la scelta dei parlamentari. La data fissata è quella di sabato 29 e domenica 30 dicembre. Tempi ristretti dunque, che stanno imponendo ai papabili candidati – a Piacenza sembra profilarsi il ballottaggio Paola De Micheli-Roberto Reggi – di dar vita a una campagna elettorale sottotraccia in attesa delle scelte ufficiali. Già, perché anche in questo caso il tema delle regole è importante e lunedì prossimo sarà una data chiave in questa ottica: alle 18,30 la direzione nazionale prenderà infatti in esame il tema delle regole. Lo schema, seppur ancora grossolano, potrebbe comunque essere questo: raccolta firme per la presentazione della candidatura (quante deve essere ancora deciso); componimento della rosa su base collegio provinciale da parte della direzione dl partito; breve campagna elettorale e voto.
La composizione poi delle liste (si voterà ancora con il Porcellum) terrà conto di quanti voti avrà preso il candidato in rapporto agli elettori del territorio e dello schema 50%-50% di genere. Chiaro che chi vincerà le primarie a Piacenza avrà la certezza di posizionarsi tra le prime 19 posizioni nella lista del Pd, ovvero quelle che stando ai sondaggi attuali darebbero la garanzia di entrare in Parlamento.
Chi parteciperà alle primarie piacentine. Della sfida Paola De Micheli-Roberto Reggi si è già detto. La prima utilizzerà questi giorni e le prossime riunioni di partito per effettuare una verifica politica sul proprio mandato. L’ex sindaco, per ora, sembra lavorare in silenzio per garantirsi un posto al sole: tuttavia le voci di un idillio finito con Matteo Renzi (il quale non avrebbe troppo gradito i toni rissosi tenuti da Reggi in campagna elettorale) potrebbero turbare le sue strategie. Al punto che al settimanale Panorama ha dichiarato: “Se queste sono le regole non mi candido”. L’ex sindaco ha criticato pesantemente le regole: “Se non cambiano siamo come quelli che hanno fatto il Porcellum”. A margine dell’incontro con Oscar Farinetti ai microfoni di Telelibertà ha ribadito: “Se queste sono le condizioni sto fuori, non mi offendo. Non voglio essere un nominato dal partito per 5 anni. La De Micheli? Ha lavorato bene e merita la riconferma”.