I nostri amici a quattrozampe spesso “sporcano in casa”, ma questo non per colpa loro: è colpa nostra! Sì, perché i nostri comportamenti danno indicazioni sbagliate. Molto frequentemente si sente dire: “Per non farlo sporcare, picchialo con il giornale arrotolato!” oppure, ancora peggio, “Mettigli il muso sulla pipì, vedrai che la prossima volta ci ripensa due volte!”. Non c’è cosa più orripilante: gli animali hanno una loro dignità, cosa che purtroppo dimentichiamo troppo spesso. Si può intervenire con piccoli accorgimenti sia sul cane che sul gatto per estinguere il comportamento delle eliminazioni inappropriate, dopo però aver escluso un disturbo organico andando dal nostro veterinario di fiducia.
Il cane all’età di tre mesi è perfettamente in grado di controllare lo sfintere e quindi di gestire i bisogni. Quindi la scorretta abitudine di sporcare in casa è dovuta all’errata educazione, a volte traumatica, o alla marcatura del territorio.
Per quanto riguarda l’errata educazione, il rimedio è rieducare il cane nei momenti in cui è stimolato ad espellere i propri bisogni, cioè dopo aver dormito, mangiato, bevuto, giocato e rosicchiato. Dopo ognuno di questi eventi va portato fuori per i bisogni (ma non con altri cani perché tenderebbe a giocare). Spesso tutto ciò non è possibile, però è sufficiente dividere il pasto in quattro porzioni e dare subito dopo l’acqua (senza lasciarla a disposizione, soprattutto di notte, perché è un alto stimolante) e portarlo subito fuori ogni volta.
Mai punirlo o sgridarlo, né pulire in sua presenza.
Per quanto riguarda l’esperienza traumatizzata, come la botta sul muso con giornale, è necessario recuperare la fiducia del nostro amico a quattrozampe complimentandoci con lui e premiandolo ogni volta che fa l’azione giusta.
Se le eliminazioni sono invece marcature, si ha un problema gerarchico che può essere risolto con l’aiuto del comportamentalista. Per questo motivo è importante prestare attenzione al tipo di eliminazione del vostro cane (urine e/o feci molli disseminate, marcature e/o feci ben formate in luoghi ben visibili, urine e/o feci normali); a quando viene attuata l’eliminazione (sempre e solo in assenza del proprietario, saltuariamente in assenza del proprietario, sia in presenza che in assenza del proprietario, in occasioni particolari, quando il proprietario esce di casa); da quanto tempo viene attuata l’eliminazione (da sempre, a partire da un evento particolare, prima o dopo la pubertà) ed infine dove avviene l’eliminazione (disseminata da tutte le parti, in un luogo ben in vista, dove capita). Tutte queste informazioni sono importantissime perché danno dei precisi indizi al comportamentalista per poter diagnosticare la patologia da curare.