“A partire dal 3 dicembre, sarà ora di mettere in discussione scelte e metodi di governo che in regione e nelle sue amministrazioni locali sono criticati dalla maggioranza del nostro elettorato”. Lo sostiene Emanuela Schiaffonati, coordinatrice della Federazione Sel di Piacenza.
“Siamo orgogliosi di aver partecipato alle primarie del centrosinistra – prosegue in una nota – che hanno permesso nella nostra città a oltre 18300 persone di vivere uno straordinario momento di partecipazione politica, appropriandosi del diritto a decidere il leader della coalizione”. “Di queste oltre 18mila – prosegue la nota – 1389 hanno scelto di votare Nichi Vendola e di sostenere così un progetto di sinistra, che si proponeva e si propone di restituire all’Italia un futuro in cui i diritti del lavoro e delle persone abbiano piena cittadinanza, in cui la conversione ecologica dell’economia non sia solo uno slogan da convegno, in cui sia possibile restituire significato a parole come uguaglianza, libertà e solidarietà”.
“Al primo turno – aggiunge – abbiamo fatto la nostra parte e ringraziamo tutte le cittadine e i cittadini di Piacenza e dei comuni del comprensorio cesenate che hanno voluto collaborare con il loro impegno o anche solo con un voto. Al secondo vorremmo continuare a farla, perché il centrosinistra è la nostra e il suo futuro ci riguarda fino in fondo”.
“Non voteremo Renzi, perché l’abbiamo ascoltato ma non ci ha convinto, quando si allineava a Marchionne senza se e senza ma, votava no al referendum per l’acqua pubblica, adottava la proposta Ichino sul mercato del lavoro, bocciava la patrimoniale mentre cenava a porte chiuse con i finanzieri”.
“Bersani, al contrario, ci sembra più capace di convincere le migliaia di donne e di uomini che in Emilia Romagna e in Italia con noi hanno votato Vendola al primo turno. Siamo certi che riuscirà a farlo anche in questi ultimi giorni, con parole e impegni chiari e precisi. Poi, a partire dal 3 dicembre, sarà il momento di mettere in discussione scelte e metodi di governo che in questa regione e nelle sue amministrazioni locali sono ormai criticati dalla maggioranza del nostro elettorato, come il voto a Renzi non manca di segnalare”.