E’ convocata per giovedì 29 novembre in 33 città italiane, una conferenza stampa diffusa per raccontare il percorso del “soggetto politico nuovo” ALBA (Alleanza per il Lavori, i Beni Comuni e l’Ambiente) che in questi giorni ha concluso la sua fase costituente. Perché una conferenza stampa “diffusa”? E’ nello spirito di ALBA e del suo manifesto fondativo (www.soggettopoliticonuovo.it) una pratica politica “altra nelle forme e nelle passioni” che si propone di diffondere il potere e non concentrarlo; di essere presente a livello locale perché ALBA intende riaffermare la validità della dimensione territoriale locale come luogo dove governo e cittadino sono più vicini, dove la democrazia partecipativa può affiancare e essere da stimolo a quella rappresentativa. L’incontro con la stampa viene organizzato simultaneamente a: Novara, Torino, Brescia, Milano, Udine, Padova, Vicenza, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Ravenna, Genova, Siena, Livorno, Grosseto, Firenze, Pistoia, Perugia, Roma, Abruzzo, Napoli, Benevento, Campobasso, Matera, Bari, Taranto, Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo, Catania, Sassari, Cagliari.
Perché OGGI?? Perché siamo nel mezzo ai 2 turni delle primarie (a cui non abbiamo partecipato) e a 2 giorni dall’importante assemblea promossa da “Cambiare si può” il 1 dicembre a Roma
I nostri 25 irrinunciabili propositi. In questi mesi abbiamo elaborato, insieme, nel corso di vari incontri nazionali (Parma, Torino, Roma) quali sono i nostri valori condivisi, qual è l’analisi della crisi attuale ed i propositi irrinunciabili del nostro percorso politico. Sono elencati nel sito: www.soggettopoliticonuovo.it/contributi-essenziali-di-programma-alba-soggetto-politico-nuovo/
Sostegno a “Cambiare si può” (www.cambiaresipuo.net). L’assemblea di ALBA ha votato il sostegno all’appello “Cambiare si può! Noi ci siamo”, indirizzato a promuovere la presenza di un “Quarto polo” per le politiche 2013, che rappresenti un segno di netta discontinuità con le politiche del passato, fuori dall’alleanza PD-SEL. Per questo i nodi di ALBA sono impegnati a diffondere e sostenere l’appello e a organizzare a livello locale incontri con i soggetti che lo condividono per confrontarsi su nuove regole della rappresentanza per la valorizzazione delle competenze, dei talenti e delle esperienze nei territori. Per questo, molti aderenti ad ALBA parteciperanno all’incontro pubblico organizzato a Roma per sabato 1 dicembre al teatro Vittoria. “Cambiare si può” è un appello, ormai sottoscritto da quasi 5mila persone, finalizzato alla presenza alle prossime politiche di una lista di cittadinanza ed è quindi una tappa parallela al percorso di ALBA che è molto più lungo e ambizioso verso la creazione di un Soggetto Politico Nuovo.
L’organizzazione che ALBA si è data a 7 mesi dalla nascita (28 aprile 2012, Firenze, nel primo incontro nazionale) è di tipo confederale, con tanti nodi distribuiti sul territorio che interagiscono attraverso un comitato operativo nazionale collettivo e a rotazione, attualmente composto da 25 persone che attua le decisioni dell’assemblea. Non abbiamo un leader. Nel gruppo dirigente di ALBA sono presenti intellettuali, attivisti di movimenti e comitati, amministratori locali, volti nuovi della politica accanto a chi mette a disposizione il suo bagaglio di esperienze. Un mix di saperi, forze e stimoli per dare voce a un paese reale. Le attività di ALBA sono interamente auto-finanziate con le donazioni degli aderenti. La campagna di adesioni inizierà il 15 dicembre.
Lo Statuto partecipato. Le regole del “soggetto politico nuovo” sono state scritte in modo partecipato con la collaborazione di tutti gli aderenti ad ALBA. Una prima bozza di testo elaborata da una commissione statuto è stata discussa in tutti i nodi territoriali e dai singoli aderenti sul forum on line per alcuni mesi, fino alla scrittura partecipata di un testo che ha recepito le proposte più coerenti con lo spirito del “manifesto per un soggetto politico nuovo”. Si è scelto di darsi regole transitorie da sperimentare nel corso di un anno.
Le cariche direttive e di rappresentanza sono temporanee, a rotazione (massimo 2 mandati, massimo 10 anni) non gerarchiche, nel rispetto della parità di genere.
Il testo integrale su http://www.soggettopoliticonuovo.it/statuto-e-codice-etico/
L’ABC dell’acqua bene comune. Il modello Napoli. Il comune di Napoli nei giorni scorsi ha trasformato il gestore del servizio idrico nell’azienda pubblica ABC (Acqua Bene Comune) nel pieno rispetto della volontà referendaria espressa nel 2011 dal voto di 27 milioni di italiani. L’esempio d Napoli dimostra che una svolta democratica è possibile per realizzare una politica degli enti locali realmente partecipata.
Con la presenza nel comitato di sorveglianza di utenti, lavoratori dell’azienda e rappresentanti di associazioni ambientaliste, ABC ha creato un reale organo di controllo democratico della gestione, in grado di garantire, con la pubblicazione di tutti gli atti on-line, la trasparenza delle procedure amministrative. Un esempio virtuoso al quale ALBA guarda con interesse per chiedere il rispetto dei referendum.
I referendum per il lavoro. I nodi di Alba sono coinvolti attivamente nella raccolta di firme per i quesiti referendari sul lavoro (articolo 8 e 18) e sono presenti nei comitati unitari.
La centralità del quesito sull’articolo 8 della Finanziaria Berlusconi è ancora più evidenziata dal pessimo accordo sottoscritto da tutte le sigle sindacali e datoriali con il governo ( ad eccezione per fortuna della CGIL e del sindacalismo di base) che comporta nella pratica il superamento nei contratti aziendali di ogni tutela data dal Contratto Nazionale (con conseguente indebolimento delle già pessime condizioni di lavoro dei precari).