«Matteo è l’unico in grado di interpretare il più autentico significato che sta alla base dell’esistenza del Pd». Così Salvatore Vassallo, deputato del Pd ieri ospite del Renzi point di Largo Battisti, spiega le ragioni del suo sostegno nella corsa alle Primarie al primo cittadino di Firenze, che con la sua candidatura ha restituito al Partito democratico «quella ventata di aria fresca che aveva accompagnato la fase costituente» della principale forza del centrosinistra italiano. Vassallo non gira attorno alle cose e va dritto al dunque, spiegando che Renzi è l’unico in grado di dare una svolta decisiva a situazioni di cruciale importanza che ormai si trovano in stand-by da anni, perché, a differenza degli altri leader di ogni schieramento, «non cerca il consenso preventivo delle altre forze politiche prima di proporre una riforma, ma cerca il consenso degli italiani, insieme a cui vuole riformare il Paese». Sono troppe, infatti, come ha sottolineato il docente di Scienze politiche dell’Università di Bologna prestato alla politica, le “battaglie” incompiute del Pd: «Sono entrato per la prima volta in Parlamento nel 2008 pensando che nel corso della legislatura sarebbe stato possibile ridurre il numero dei parlamentari, fare la riforma del bicameralismo, mettere mano alle indennità per portarle, almeno, sugli standard europei e fare una riforma eletttorale». «Invece – commenta Vassallo – non è stato fatto nulla di tutto ciò, perché al momento della verità ci sono sempre state resistenze fortissime da parte dei partiti di sinistra, di destra e di centro». L’unico modo per uscire da questa empasse è affidarsi a una persona in grado di interpretare il ruolo di forza realmente riformista e innovatrice che il Pd non è sin qui riuscito a ricoprire a pieno titolo. E l’unica speranza, come ha sottolineato il deputato, ha un nome e un cognome ben precisi: Matteo Renzi.