“A Piacenza portiamo entusiasmo e un messaggio chiaro: dopo questa Leopolda la politica è tornata alla sua essenza, unire i cittadini ed eliminare le ingiustizie. La politica è tornata a fare politica”.
Tra le migliaia di persone che hanno partecipato alla giornata finale della “Leopolda” di Matteo Renzi, la convention fiorentina che ha segnato la chiusura del programma del candidato alle primarie del centrosinistra del 25 novembre, hanno partecipato anche una trentina di piacentini dei comitati sorti a sostegno del sindaco di Firenze. E’ spettato a loro portare a Renzi le proposte nate alla “Leopoldina” di Piacenza di mercoledì scorso.
L’entusiasmo tra i “renziani” piacentini è alle stelle, anche se Gianluigi Molinari, giovane sindaco di Vernasca presente a Firenze, sottolinea: “Non c’era nessun renziano, oggi, alla Leopolda. C’erano famiglie, operai, imprenditori, sindaci e cittadini. Dopo questa giornata, questo progetto politico e Matteo Renzi hanno dato una dimostrazione di forza: ossia saper davvero unire. E’ stata una giornata indimenticabile, da qui si può ripartire per cambiare, tutti insieme, l’Italia”.
“Nella mia vita non ho mai percepito un entusiasmo del genere per un’iniziativa politica – ha commentato Katia Tarasconi, assessore del Comune di Piacenza -. Dovremo fare 15 minuti di fila per votare alle primarie del 25 novembre, ma sarà il tempo speso meglio della vita per cambiare l’Italia. Se l’innovazione di Renzi non vincerà – conclude Tarasconi – allora vincerà un conservatorismo che non da prospettive per il futuro”. Un altro sindaco, Alessandro Ghisoni (Podenzano) dice che riporterà sul territorio “l’idea di una politica nuova che è nata con questo progetto politico e si è sostanziata qui alla Leopolda: una politica – conclude – che torna alla sua essenza, che chiede ai cittadini non una delega in bianco, non dei soldi pubblici, ma chiede ai cittadine di tornare a fare politica per dare una mano a cambiare il Paese”.