Unione Padana: “Troppi immigrati, vanno tutelati i piacentini”

Unione Padana non ci sta ad avere l’elevata percentuale di stranieri a Piacenza, che è emersa dai dati diffusi dalla stampa nei giorni scorsi. Piacenza è la città con la più alta percentuale di stranieri di tutta l’Emilia Romagna, soprattutto giovani, che studiano nelle nostre scuole e prenderanno i nostri lavori. Dalle statistiche emerge che oltre il 30% delle assunzioni nel 2011 è stata di lavoratori stranieri. Con la crisi che sta colpendo fortemente la nostra città, le grandi ditte come Azimut, Camuzzi, stanno chiudendo, i piacentini perdono posti di lavoro e sarà sempre più complicato per loro trovarne un altro, anche data la concorrenza sleale degli stranieri che sono disposti a scendere a compromessi con il datore di lavoro, (come ad esempio accettare paghe da fame, accettare lavori in nero ecc…) a scapito di noi piacentini. “Unione Padana si mette a difesa dei piacentini -dichiara Luigi Ferraroni- il lavoro, le case popolari, i servizi devono essere dati prima ai nostri piacentini, se poi rimarrà qualcosa ben vengano gli stranieri, ma sempre con un limite. Ora con questo periodo di crisi, i posti di lavoro devono essere dei piacentini. Abbiamo sforato la capienza massima ed adesso si dovrà mettere un limite. Piacenza fino a qualche anno fa risultava la più vivibile d’Italia, con l’avvento esagerato degli stranieri, siamo arrivati invece nel fondo della classifica italiana. Non si fa di tutta l’erba un fascio, ma sicuramente l’immigrazione indiscriminata porta criminalità, soprattutto se si ha poco da offrire a chi arriva”. “Noi piacentini abbiamo un’identità che non dobbiamo assolutamente perdere, abbiamo una storia, una cucina, una lingua e non dev’esserci tutto estorto da un’incontrollata immigrazione. Piacenza è la nostra  piccola città, è il nostro paesone e dev’essere dei piacentini ” conclude Luigi Ferraroni, segretario provinciale di Unione Padana Piacenza.

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