«Con buona pace di quelle piu’ o meno avvenenti signorine che pretendono di saperla lunga, nel sindacato come in Parlamento, il riordino delle Province non è finito a tarallucci e vino». Lo afferma il deputato piacentino Tommaso Foti (PdL).
«Non solo – aggiunge il parlamentare azzurro – ma se la lettera del Decreto legge rispettera’ fedelmente le indiscrezioni ci sara’ da mettersi le mani nei capelli». «Pare infatti – sostiene Foti – che alle tante corbellerie contenute nel decreto si sia aggiunta quella macroscopica per la quale la sede degli uffici della Provincia dovrebbero avere ubicazione solo nel capoluogo, senza alcuna sede decentrata.
Se cosi fosse veramente, allora chi ha svillaneggiato il referendum per passare in Lombardia dovrebbe avere il buon gusto di ricredersi». «Al di la’ di fantasiose e impossibili trattative – conclude Foti – resterebbe, infatti, che solo mantenendo il capoluogo a Piacenza, e quindi passando in Lombardia, potremmo mantenere non solo i centri direzionali ma anche la sede degli uffici della Provincia che, diversamente, saranno tutti trasferiti a Parma».
