Folla delle grandi occasioni, fotografi, giornalisti che sgomitano, telefonini in modalità fotocamera che scattano a raffica, una paio di tricolori e tanti tantissimi applausi. Il tutto con "What a wonderful world" di Louis Armstrong come sottofondo musicale cantato dalla voce più blues che mai di Mauro Sbuttoni, piacentino ma che potrebbe tranquillamente essere nato sulle rive del Mississipi. E' la fotografia dell'inaugurazione del point elettorale di Pierluigi Bersani, all'inizio del Corso Vittorio Emanuele, a Piacenza, la sua città.
Inaugurazione alla quale ha voluto partecipare lo stesso segretario nazionale del Pd che pochi giorni fa aveva scelto Bettola, il suo paese natale, per aprire ufficilamente la campagna elettorale per le primarie che si terranno il 25 novembre. Un'inaugurazione semplice e volutamente low-cost nella coreografia (qualche salatino e ottime torte fatte in casa dalle militanti del partito) ma che, coe si diceva, ha attirato davvero una folla notevole. Tra quella folla, composti e silenziosi (contrariamente a quel che capita sempre spesso di vedere) c'erano i lavoratori dell'Atlantis, lo stabilimento di Sariano di Gropparello nel quale si producono barche e che entro la fine dell'anno chiuderà i battenti; almeno così hanno detto i vertici del gruppo Azimut-Benetti che l'altro giorno si sono presentati a Sariano senza precendenti annunci. I rappresentanti sindacali di base e confederali, al fianco delle istituzioni locali (c'era il sondaco Ghittoni di Gropparello) hanno spiegato la situazione allo stesso Bersani, il quale è stato ad ascoltare con preoccupato interesse, ha segnato personalmente i numeri di cellulare di alcuni sindacalisti e ha preannunciato che farà il possibile a Roma.
Poi è stato preso d'assalto dai giornalisti ai quali, glissando sulle polemiche interne allo stesso Pd sulle primarie, ha esternato tutta la sua soddisfazione proprio per come le primarie stanno andando: "C'è una partecipazione incredibile – ha detto – non credo che ci siano altre forze politiche in Europa in grado di fare una cose del genere. Poi, certo, sono anche moderatamente bersanianao e avrei da dire la mia nel merito…".
Il momento pubblico, al microfono, davanti alla "sua" folla, è stato preceduto da un breve ma sentito intervento del sindaco Paolo Dosi che s'è definito nell'occasione, per l'appunto, un semplice "entraineur"; intervento nel quale il primo cittadino si è schierato apertamente con Bersani in queste primarie: "Ha dimostrato solidità e serietà prima nell'opposizione al governo Berlusconi e ora nel sostegno, difficile, al governo attuale, anche assumendosi la responsabilità di scelte impopolari. E' lui che deve guidare il partito e l'Italia, visto che le primarie sono sì importanti ma io credo che le 'secondarie' lo siano decisamente di più". E giù applausi.
Bersani ha ringraziato e ha sfruttato l'assist di Dosi ribadendo che l'Italia è in un momento non difficile, di più: difficilissimo. E s'è detto decisamente preoccupato: "E' il lavoro che dobbiamo tutelare. Il lavoro prima di tutto. Non dobbiamo perderci in chiacchiere e dobbiamo agire e impegnarci con serietà per il bene di questo Paese".