Bersani a Bettola: “Regole è una bella parola, daremo l’esempio”

Debutto ufficiale in mattinata della campagna delle primarie del segretario nazionale del Partito Democratico questa mattina a Bettola, suo paese natale. Pierluigi Bersani ha voluto partire dalle sue radici e dai luoghi della famiglia: “Io sono questo, dalla pompa di benzina alla politica. Non sono mai cambiato” ha detto appena arrivato al distributore sulla strada che conduce al centro abitato della Valnure sommerso da una folla che qui, forse, non si era mai vista.

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Un appuntamento simbolico, allo slogan di “costruiamo l’Italia” scritto su una gigantografia di una chiave inglese, che campeggiava nel distributore. Qui ha salutato il cugino Sergio, che manda avanti da sempre l’officina meccanica a fianco e i parenti accorsi e si è intrattenuto proprio nell’autorimessa per chiarire le sue origini: “Io non lavoravo in officina ma davo una mano al distributore. Bisogna ripartire da qui, dalle radici per dare speranza a questo Paese”.

Poi tutti in piazza Cristoforo Colombo, dove sono confluite centinaia di persone, oltre a molti esponenti del partito a livello locale e regionale (era presente anche il presidente della Regione, Vasco Errani) dove Bersani ha tenuto un breve comizio: “Non aspettatevi un discorsone – ha precisato – non sono qui per raccontare favole. Per quelle dovete chiedere ad altri”.

Agenda Monti, economia e problemi della politica sono stati temi toccati dal segretario Pd, anche se di sfuggita, anche perché “l’Italia è un posto magico, anche se fiaccato dalla crisi, la riscossa parte dai paesi, dove c’è sempre una piazza, un comune e una chiesa ai quali affidarsi”.

Non c’è spazio neppure per gli avversari della campagna elettorale, Matteo Renzi su tutti: “Io non ho paura, – dice fermo e deciso il segretario Pd, – A Renzi non ci sto neanche pensando, è venuto il momento di ricucire i rapporti con la gente, i cittadini in questo difficile momento”.

Al sindaco fiorentino ha risposto indirettamente, dal punto di vista dell’immagine e dell’atteggiamento. Per quanto riguarda il primo aspetto, ha messo davanti al camper e ai format all’americana di Renzi la sua Bettola, “un posto dove, anche se litighi, poi ti trovi al bar a giocare a briscola”. Sul secondo ha concentrato l’attenzione verso il coraggio: “La politica deve prendersi qualche rischio, come ho fatto io con le primarie. Solo così riusciremo a rompere il muro dell’apatia in cui la società è caduta”.

Infine non è mancato un monito, rivolto al governo e agli altri schieramenti per trovare il modo di approvare alcune riforme fondamentali, prima delle elezioni: “La seconda parte della Costituzione è rinnovabile, volendo, così come un pacchetto di norme anticorruzione e una riduzione dell’apparato pubblico. Senza dimenticare la legge elettorale”. E prima di andarsene ha scaldato la folla lanciando un nuovo slogan, in controtendenza con le cronache di questi giorni: “Regole è una bella parola – scroscio di applausi sentiti della folla – bisogna dare l’esempio e solo il Partito Democratico è in grado di darlo”.