Sanità, al via in Regione la gestione diretta del rischio

Al via in Emilia-Romagna la gestione diretta dei sinistri da parte del Servizio sanitario regionale, per una  “presa in carico” del paziente  a 360 gradi e dunque anche rispetto ai danni che possono essere causati dalla stessa attività sanitaria. E’ quanto prevedono  il “Programma regionale per la prevenzione degli eventi avversi e la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile nelle aziende sanitarie” e il relativo progetto di legge approvati nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.

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Il Programma pone direttamente in capo alle singole Aziende sanitarie e alla Regione il compito di gestire il contenzioso e l’eventuale relativo risarcimento derivante da  “eventi avversi” in sanità, oggi entrambi affidati alle compagnie di assicurazione. Si tratta di un’innovazione di grande rilievo, che si inserisce in un percorso avviato da tempo per migliorare la gestione e la prevenzione del rischio in sanità, mettendo al centro il paziente.    

Oltre a garantire ai cittadini risarcimenti più rapidi e  al personale sanitario una copertura assicurativa più completa, il Programma permetterà di mettere in atto modalità organizzative omogenee su tutto il territorio regionale, in grado nel tempo di migliorare la qualità stessa  del servizio offerto, responsabilizzando gli operatori: dall’analisi dei fattori di rischio, alla prevenzione degli eventi avversi, alla fase di gestione del risarcimento, al monitoraggio.  

Un meccanismo virtuoso che non potrà non favorire anche un rapporto di maggiore  fiducia tra cittadini e Servizio Sanitario.

Il Programma porterà anche a un significativo risparmio, liberando dunque risorse che potranno utilmente essere reinvestite nei servizi: nel 2011 infatti il costo sostenuto dal Servizio sanitario regionale per le assicurazioni ha toccato i 48 milioni di euro (considerando sia i premi effettivamente versati, pari a circa 46 milioni di euro, che  i circa 2 milioni comunque  pagati direttamente dalle Aziende sanitarie a causa  delle franchigie previste dai contratti assicurativi), a fronte di risarcimenti effettivamente compiuti dalle Compagnie pari a circa 3 milioni di euro. Una “forbice” che resta  significativa,  anche considerando un arco temporale più ampio: dal 2006 al 2011, sommando premi e franchigie, la spesa  per i costi assicurativi  sostenuta dal  Servizio sanitario regionale  è stata di 260 milioni di euro, mentre le Assicurazioni hanno liquidato  risarcimenti per circa 40 milioni.  Peraltro va considerata la crescente difficoltà a reperire sul mercato compagnie assicurative serie e affidabili, disposte ad assumere la tutela degli eventi avversi in sanità,  come alcuni recenti fatti di cronaca hanno dimostrato.

Cosa prevede il Programma

Il Programma individua una precisa casistica in base all’importo del risarcimento.

Per i sinistri che prevedano risarcimenti fino a 100 mila euro, la gestione sarà direttamente  in capo alle singole Aziende sanitarie, sia per quanto riguarda la valutazione  delle responsabilità, che per l’erogazione, attraverso il bilancio aziendale, dell’eventuale  risarcimento. In casi di particolare complessità potrà essere richiesto il parere del Nucleo regionale di valutazione.

Per i sinistri  rientranti nella fascia tra i 100 mila e  1 milione 500 mila euro il Programma stabilisce una cogestione tra Aziende sanitarie e Regione. Il parere del Nucleo regionale di valutazione sarà dunque obbligatorio e verrà creato un Fondo regionale per il risarcimento dei danni da responsabilità professionale sanitaria per il finanziamento degli importi destinati a risarcire i sinistri.

Per gli eventi avversi più gravi, i cosiddetti eventi catastrofali, per i quali il risarcimento è superiore a 1 milione e 500 mila euro, è previsto il mantenimento della copertura assicurativa. Sarà la Regione  a stipulare, tramite apposito bando, un contratto con una compagnia di assicurazione a favore di tutto il sistema. Anche in questo caso  ci sarà una cogestione tra Regione e Aziende a partire dalla fase istruttoria.

Attualmente in Emilia-Romagna le richieste di risarcimento per eventi avversi sono mediamente 1.500 all’anno. La maggior parte si collocano nella fascia  fino  ai 100 mila euro; alcune decine interessano la fascia tra i 100 e 1,5 milioni di euro. Non sono statisticamente significative quelle per importi superiori.

Gli adempimenti da parte delle Aziende e della Regione

L’avvio della gestione diretta del rischio richiede, ovviamente, l’adozione di nuove e omogenee modalità organizzative da parte delle singole Aziende. Ogni Azienda dovrà in particolare dotarsi di un Comitato di valutazione dei sinistri, costituito  da componenti dell’ufficio legale e/o assicurativo, dell’Unità operativa di Medicina legale o dal “Risk manager”.  La Regione a sua volta dovrà costituire il  Nucleo regionale di valutazione, composto da professionalità esperte in campo sanitario, medico – legale e legale -assicurativo, con funzioni consultive, obbligatorie nel caso di sinistri di seconda fascia,  e ispettive.

Più in generale la Regione svolgerà un ruolo di stretto supporto alle Aziende.  Dovrà dunque provvedere a individuare procedure standard di accertamento, valutazione dell’evento avverso e liquidazione dell’eventuale risarcimento nonché procedure standard di reportistica dei sinistri. Dovrà anche provvedere alla formazione del personale delle Aziende sanitarie  che opera  nella gestione del rischio. 

Particolarmente importante sarà l’attività di monitoraggio, compiuta attraverso un Osservatorio regionale, che dovrà provvedere alla ricognizione, organizzazione ed elaborazione delle informazioni relative ai fattori di  rischio ma anche alle  prassi cliniche e organizzative di dimostrata efficacia nel prevenirli.

Le prossime tappe

Dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa,  entro al fine del 2012 la Regione dovrà individuare le Aziende sanitarie coinvolte nella sperimentazione che darà il via al programma. Dovrà istituire il Nucleo regionale di valutazione, emanare il bando di gara, attraverso Intercenter per individuare la compagnia assicurativa che coprirà i danni catastrofali, costituire il Fondo regionale per i sinistri di seconda fascia.