“Il Partito Democratico ci sta sabotando come ai tempi di Ceausescu”. Parole fortissime, quelle dell’ex sindaco Roberto Reggi, intervenuto all’interno della rubrica di Zoro a Piazza Pulita, programma serale di La7.
Reggi, tra il serio e il faceto, stimolato dal giornalista e comico (all’anagrafe Diego Bianchi) si è espresso sull’atteggiamento ostile del partito alla candidatura alle primarie di Matteo Renzi, del quale è a capo della campagna elettorale.
“Ceausescu aveva un suo metodo, abbastanza efficace, ancorché poco democratico” ha spiegato l’ex primo cittadino e, quando Zoro lo ha rintuzzato chiedendogli come fosse rapportabile il paragone con il Pd, ha risposto: “Organizzare le primarie con il cappello da segretario di uno dei due candidati ci sembra eccessivo”.
Il chiaro riferimento è a Pierluigi Bersani, numero uno del partito e in corsa per la consultazione elettorale di novembre, che stabilirà il nuovo segretario nazionale e, nelle previsioni dei democratici, il prossimo presidente del Consiglio.
Per essere ancor più chiaro, Reggi poi lo nomina senza remore: “Bersani, come segretario, deve garantire la neutralità per tutti. Parteggiare per sé va bene ma non come segretario nazionale. Siccome è bravo, un fenomeno, lo dimostri”.
L’ex sindaco di Piacenza, ormai sempre più lanciato nella politica nazionale e rinvigorito dalla campagna elettorale, non ha mancato di ribadire il suo pensiero sul registro dei votanti alle primarie, o albo, che il Partito Democratico vorrebbe istituire, a suo dire, per osteggiare i “renziani”: “Un elettore di centrodestra, che vota alle primarie di centrosinistra è ‘sputtanato’ e questo metodo serve solo a scoraggiare le brave persone”.
Non è la prima volta che Roberto Reggi definisce i metodi del suo partito con parole così forti, anche se allora, dalle pagine de “L’Unità”, si era limitato a definire “alla Ceausescu” una riunione organizzata dal leader regionale Stefano Bonaccini. Ora la bordata è arrivata invece al bersaglio grosso.
Matteo Renzi, presente in studio, ha subito preso le distanze, precisando: “Non credo ai complotti”. Anche se non ha smentito le parole del suo attuale braccio destro, cambiando argomento.