A Palazzo Gotico le prove di Zero Positivo per “Il partito che non c’è”

Ieri, alle 10.30, Palazzo Gotico di Piacenza è stata la location prescelta dagli organizzatori di Zero Positivo per organizzare “le prove per il partito che non c’è”.

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Presenti all’appuntamento: Anna Paola Cavanna, in rappresentanza del movimento civico “Sveglia”, il consigliere comunale Roberto Colla de “I Moderati per Dosi” e il consigliere Marco Colosimo, esponente di PiacenzaViva; sono intervenuti inoltre tanti cittadini, attivi in associazioni culturali e di volontariato: Giorgia Cigalla, attivista di “LAV Piacenza”, Michele Cucchetti di “Avvocati di strada ONLUS”, Maurizio Vici, presidente di LARcons e tanti altri; a curiosare anche il giovane Luca Albieri (Udc) e Federico Sichel (Pd).

Ospiti di eccezione Piercamillo Falasca, responsabile nazionale di Zero Positivo e Luca De Vecchi, responsabile delle politiche giovanili per Italia Futura, il Think Thank presieduto da Montezemolo.

A coordinare i lavori Fabio Callegari, referente locale per Zero Positivo nonché giovane coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia.

Secondo Callegari in Italia esiste una comunità di persone, non rappresentate adeguatamente dal sistema partitico, che in questo momento di crisi non vuole affidarsi al facile populismo o all’antipolitica di Grillo e company. Esiste un popolo che chiede politica, con la “P” maiuscola, un popolo che esige un cambiamento all’insegna dell’onestà, della competenza e del buon senso; noi siamo qui per questo: per cercare di dare rappresentanza a questi cittadini, anche a Piacenza”.

È stata l’occasione anche per aprire un interessante tavolo trasversale all’insegna del civismo più puro  – prosegue lo “Zeropositivista” – con i rappresentanti di Sveglia, Moderati per Dosi e PiacenzaViva i quali hanno potuto confrontarsi con esponenti di varie associazioni che hanno colto l’occasione per denunciare il proprio malessere nei confronti della politica: incapacità di ascolto e di dare risposte concrete, mancanza di preparazione e onestà intellettuale.

Anna Paola Cavanna ha aperto gli interventi significando che Sveglia, da mera lista civica, si è trasformata in movimento: passaggio essenziale per poter ascoltare meglio i cittadini e poter crescere come numero di volontari. “Ci siamo dati un organigramma, dividendoci i compiti secondo le nostre rispettive competenze professionali, siamo aperti al contributo di nuove persone che sono spinte dal desiderio di impegnarsi per il futuro di questa città”.

Passaggio – quello di Cavanna – molto apprezzato da Roberto Colla: “quello che era mancato nella mia prima esperienza da consigliere era un vero movimento, per questo mi impegnerò affinché, in questo secondo mandato che ho l’onore di svolgere, il nostro gruppo mantenga l’impegno che ha saputo dimostrare durante la campagna elettorale”.

Rispondendo alle domande di Callegari, il consigliere Colla sottolineava i vantaggi di far parte di un gruppo civico, anziché di un partito: “anch’io devo rendere conto, come rappresentante de “I Moderati” al nostro referente nazionale però ho la massima libertà di combattere per le battaglie in cui credo e che ritengo indispensabili per il bene della città che amo: quante volte, da amici eletti con i partiti, mi sono sentito dire che avevo ragione ma che per volere di segreteria occorre votare in un certo modo”.

Marco Colosimo dalla sua ha ribadito la necessità che tutte le forze politicamente giovani si impegnino, anche trasversalmente, per difendere il bene della città. Colosimo ha annunciato inoltre che darà vita, insieme agli amici di Piacenza Viva e di Fli, ad una campagna di mobilitazione sul territorio, finalizzata a raccogliere le lamentele dei cittadini e portarle in Consiglio Comunale.

La conclusione è stata affidata infine ai due ospiti “stranieri”: Piercamillo Falasca e Luca De Vecchi. Falasca ha sostenuto che in Italia la politica non esiste: esiste mera amministrazione, a volte buona a volte meno, ma non politica: “politica significa analisi della società attuale e visione della società futura, nulla di tutto questo offrono gli attuali partiti politici”. E poi ancora “per amministrare la cosa pubblica bastano i tecnici ma per dare risposte alle paure e alle speranze della gente servono veri politici: per questo stiamo lavorando per dare vita ad una nuova area politica: autenticamente liberale e riformatrice”.

Luca De Vecchi (Italia Futura, l’associazione politica presieduta da Montezemolo) rivendica il merito del proprio Think Thank di aver saputo intravedere, in tempi non sospetti nel 2009, il fallimento della politica così come la conoscevamo: “all’epoca l’ex premier Berlusconi aveva una maggioranza apparentemente solida ma ci siamo accorti subito che il governo dell’epoca non stava dando risposta ai bisogni della gente ma si occupava di altro, per quello abbiamo avvertito la necessità di dire la nostra e strutturarci”. Proseguendo De Vecchi ha precisato: “ha ragione il Presidente Montezemolo quando afferma che non è più tempo per uomini soli al comando ma, al contrario, è tempo di idee, di coraggio e di progetti per il futuro”.