La crisi non frena la costante ascesa del biologico. Nonostante le difficoltà economiche, nel 2011 il segmento bio in Italia continua la sua corsa, facendo registrare una crescita dell’8,9%, secondo un rilevazione condotta dall’ Ismea-Gfk-Eurisko, ed evidenziando il sesto incremento annuo consecutivo. Ma non è tutto: l’Italia è anche diventato il primo paese europeo per esportazioni di prodotti biologici.
Considerando, inoltre, che il mercato interno del biologico è stimato intorno a 1,5 miliardi di euro, il Consorzio Agrario di Piacenza ha voluto cogliere immediatamente questi nuovi spazi di mercato.
“Dopo aver partecipato attivamente alla costituzione di una nuova società consortile a livello regionale, alla quale partecipano i maggiori consorzi dell’Emilia Romagna, oltre a strutture cooperative che operano già nel biologico, dichiara il presidente del Cap di Piacenza Marco Crotti, abbiamo voluto avviare subito il “Contratto filiera biologica”, ossia una nuova opportunità per le aziende di collina che meglio di altre possono cogliere le potenzialità delle coltivazioni biologiche”.
“All’interno del progetto, di cui il Cap di Piacenza è capofila a livello regionale, prosegue Crotti, possono essere individuate 4 diverse specie da coltivare: grano, orzo, farro e pisello proteico. Si tratta di un progetto innovativo che prevede opportunità rilevanti per gli imprenditori tra le quali, per esempio, la liquidazione di un acconto pari a 100 euro/tonnellata a settembre 2013, oltre ovviamente alla garanzia del ritiro dell’intera produzione nei centri di stoccaggio del Cap”.
L’ambito del biologico, ribadisce il presidente, è un settore molto importante anche per la nostra provincia e il Consorzio Agrario non poteva non svilupparlo; non dimentichiamo che la nostra cooperativa è al servizio dei soci e del territorio; mi piace sottolineare che dobbiamo considerarla una potenzialità e una forza soprattutto per quelle zona marginali e di collina che hanno qualche difficoltà in più. Il nostro dovere è essere sul territorio, leggere e cogliere le opportunità di mercato e trasferirle al mondo agricolo piacentino”.
Sempre di più in Europa il mercato cerca prodotti biologici con origine certa. Soprattutto dopo i recenti scandali che hanno visto coinvolte aziende del nord Italia, non basta più la certificazione biologica, ma è necessaria l’indicazione dell’origine. Ed è questa ulteriore garanzia che il Consorzio Agrario Provinciale vuole dare.
“Vogliamo puntare sempre di più alla qualità dei cereali, per valorizzare l’agricoltura piacentina; i cereali stanno alla base della nostra alimentazione, costituiscono l’elemento fondante della dieta mediterranea, continua il presidente Crotti, e su questo abbiamo puntato, per dare maggiore sicurezza alimentare e qualità ai consumatori e garantire un reddito adeguato agli agricoltori”.
“Una struttura così importante, sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, ha il dovere di essere sempre parte attiva e propositiva. Non dobbiamo mai dimenticare che tutto parte dai nostri campi, dalla professionalità degli imprenditori agricoli e dalla nostra capacità di creare strumenti adeguati per l’agricoltura piacentina”.
“Quello dei cereali è un settore basilare per la nostra cooperativa, conclude Bisi e ancora una volta siamo orgogliosi che il nostro Consorzio Agrario abbia saputo leggere il mercato così da rappresentare un esempio virtuoso a livello nazionale. Si conferma una struttura al passo con i tempi, lungimirante, ma altresì vicina alle esigenze del territorio. E questo rappresenta sicuramente un punto di forza per tutta l’economia piacentina”.
In allegato gli appuntamenti sul territorio in cui il Cap incontrerà i soci per illustrare il progetto:
Luogo |
Data / ora |
Bettola – sala Comunità Montana |
Lunedì 17 settembre h. 10.30 |
Pianello – Sala Comunale |
Mercoledì 19 settembre h. 10.30 |
Lugagnano – ufficio zona Coldiretti |
Mercoledì 19 settembre h. 17.30 |
Travo – sala comunale |
Venerdì 21 settembre h 10.30 |
Agazzano agr. Il Granaio loc Cantone |
Giovedì 26 settembre h 18.30 |