“I toni sono andati oltre ai decibel consentiti da parte di Renzi. Dobbiamo invece tornare a una discussione pacata su contenuti e programmi”. Così si è espresso il presidente del Partito Democratico, Rosy Bindi che ieri è stata ospite della festa ai bastioni di porta Borghetto.
Una partecipazione accompagnata da alcune dichiarazioni che avevano fatto scalpore, come quella sui matrimoni gay: “La posizione non è mia ma del partito, che deriva da una sentenza della Corte costituzionale. Usiamo la fantasia era per dire di inventarci qualcosa di italiano che risponda a quello che si vuole ottenere, visto che il matrimonio non si può fare”.
Non solo, perché nonostante il tema della serata, il presidente dei democratici è intervenuto anche su questioni squisitamente politiche. In fatto di alleanze ha dichiarato: “Vanno bene tutti quelli che condividono il nostro programma. Da Vendola a Casini, con il quale non demorderemo a chiedergli di uscire dal limbo del governo Monti. Noi vogliamo andare oltre”.
Arrivando poi a problematiche che interessano direttamente il territorio piacentino, come il riordino delle province, Biondi si è espressa in maniera dissonante rispetto alla massa: “Era necessaria la spending review. Qualche criterio ci voleva, anche se io avrei preferito la strada di organizzare tutti i livelli territoriali intorno alla Provincia. Per una divisione storica del nostro paese”. E infine ha commentato lapidaria la situazione che sta vivendo il Movimento 5 Stelle, dopo le dichiarazioni del consigliere regionale Giovanni Favia sulla mancanza di democrazia nel suo schieramento: “Penso sia tardivo accorgersene oggi ma, come si dice, meglio tardi che mai”.