Defibrillatori nel decreto, De Micheli: “Successo di Piacenza”

“E’ un successo anche di Piacenza e del suo modello di rete di protezione voluto da Progetto Vita sul territorio la norma sull’obbligatorietà dei defibrillatori, inserita nel Decreto sulle nuove regole per la Sanità del governo”. Lo afferma la parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli, che nei mesi passati aveva presentato un progetto di legge specifico per rendere obbligatori i dispositivi salvavita in tutti gli impianti dove si praticano sport, per intervenire tempestivamente in caso di emergenza. “Non posso che esprimere grande soddisfazione – fa notare la De Micheli – per le scelte operate dal governo. Nel Decreto licenziato viene previsto per la prima volta che tutte le società sportive, sia le professionistiche che quelle dilettantistiche, si dotino di defibrillatori automatici. Di fatto viene sostanzialmente recepito quanto chiedevo nella proposta di legge che ho presentato prima dell’estate e viene riconosciuto il ruolo guida svolto dall’esperienza piacentina di Progetto Vita, da tempo assurto a modello nazionale.”

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“Proporremo un emendamento – prosegue – al governo per agevolare attraverso una forte defiscalizzazione i proprietari e i gestori degli impianti sportivi ad ottemperare all’obbligo di installare i defibrillatori. Una diffusione più capillare di dispositivi salvavita, in particolare nei luoghi dove si pratica lo sport può infatti contribuire certamente a ridurre l’incidenza di tragedie come quelle a cui abbiamo assistito nei mesi passati”.

“Da parlamentare piacentina – conclude la De Micheli – voglio sottolineare con orgoglio che la nostra città, con il suo Progetto Vita, ha dimostrato di essere all’avanguardia  per aver realizzato in questi anni una rete di defibrillatori semiautomatici dislocati in punti strategici del territorio ed utilizzati anche da personale non sanitario. L’obiettivo delle nuove norme introdotte è quello di estendere finalmente questo modello: la presenza di un defibrillatore automatico con personale opportunamente formato consentirebbe infatti di intervenire entro i fatidici “5 minuti d’oro” dall’insorgenza dell’arresto cardiaco, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza”.