La festa del Pd apre i battenti ma intanto il nuovo ruolo dell’ex sindaco Roberto Reggi, a capo della campagna elettorale del rottamatore Matteo Renzi, pare abbia fatto infuriare non poco Enrico Letta, ormai ex padrino di Reggi. Da un’indiscrezione riportata da un sito on line (Giornalettismo), l’altro giorno Letta avrebbe rimbrottato Reggi. Il fatto racconta di un litigio tra Enrico Letta e Reggi a proposito della linea da tenere nei confronti di Pierluigi Bersani: “Raccontano – riferisce il sito – che mentre Renzi abbracciava simpatizzanti durante la festa finale, Letta abbia preso da parte l’or ganizzatore della campagna rottamatrice sul camper, l’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi (ex lettiano pure lui) e gli abbia fatto un discorso preciso e non troppo cordiale il cui senso era: “Non potete passare la giornata a insultare Bersani e poi presentarvi qua come se niente fosse, ci create imbarazzo”.
Niente da fare. Poche ore dopo Renzi insiste:
“Vogliamo sgonfiare la bolla del Movimento 5 Stelle? Dobbiamo avere il coraggio di essere noi a dire: dimezziamo il numero dei parlamentari, eliminiamo il vitalizio per i consiglieri regionali e il finanziamento pubblico ai partiti. Vedrete che Grillo passerà dal 20% al due nello spazio di qualche settimana”. Pare che sia il suo consigliere più esperto delle logiche della comunicazione, l’ex produttore televisivo di Magnolia Giorgio Gori ad aver suggerito a Renzi questa linea. Bersani lo chiama “fa s c i s t a ”? Allora Renzi diventa dialogante e prova a rubare al leader del 5 Stelle le idee più innocue e farle sue, invece che snobbarle.
Non è una differenza politica da poco:
Enrico Letta, ma anche Francesco Boccia, sono concordi con Bersani che quelli di Grillo non sono voti che vengono da sinistra (anche se nei sondaggi il Pd è solo al 23-25%): “Vengono tutti da Lega e Pdl”. Anche se poi il vedroide-capo tenta recuperi dell’area movimentista con proposte tipo quella di ieri: “M’hanno detto di quest’idea di sostituire la foto di Vasto con quella di Dro, con De Magistris al posto di Di Pietro. É una buona battuta”.