Modifica della legge elettorale, Gazzola (Idv): “Desolati, non isolati”

“Desolati, non isolati”, il commento del dirigente piacentino dell’Italia dei Valori Luigi Gazzola in merito al dibattito in corso sulla modifica alla legge elettorale. Di seguito il comunicato stampa.

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È perfettamente comprensibile il tentativo del sistema politico, dei suoi corifei e gazzettieri di accreditare nell’opinione pubblica il presunto isolamento di Di Pietro e del suo partito. Altrettanto comprensibile la volontà di approvare una nuova legge elettorale con una soglia di sbarramento sufficientemente alta per far fuori gli indesiderati ma idonea a garantire ancora con liste bloccate la presenza in Parlamento della casta degli intoccabili. Se ne infischiano bellamente di unmilioneduecentomila italiani che hanno sottoscritto una proposta referendaria per chiedere una legge elettorale maggioritaria e un sistema bipolare in cui a scegliere da chi essere rappresentati siano non i segretari di partito ma i cittadini elettori. Per i quali il livello di gradimento dell’attuale classe politica è talmente elevato che ad essa converrebbe forse inserire direttamente nella legge, prima ancora che nei listini bloccati, i nomi dei parlamentari cui garantire l’imperituro seggio.

Il tentativo di isolare Di Pietro e chiunque osi denunciare la evidente nudità del re non nasce dall’esigenza di tutelare il Quirinale, sostenere il governo  o fare argine a degli irresponsabili di fronte alla crisi che investe il Paese, semmai di evitare che le forze dell’attuale bislacca maggioranza e il sistema di potere che rappresentano siano travolti dallo tsunami di un elettorato tanto socialmente ed economicamente defedato quanto politicamente disgustato e alla ricerca di un canale istituzionale alternativo in cui convogliare la propria indignazione.

Quanto Di Pietro e l’Italia dei Valori siano isolati o riescano piuttosto a sentire il polso del Paese lo dimostrano le decine di milioni di voti con cui gli italiani  hanno abrogato le norme sul nucleare, sul legittimo impedimento e sulla privatizzazione dell’acqua. Quesiti per i quali erano state raccolte centinaia di migliaia di firme spesso in perfetta solitudine.

Chi volesse isolarla dovrebbe piuttosto riflettere sul fatto che se non ci fosse l’Italia dei Valori bisognerebbe inventarla. Proprio per la capacità di intercettare, dare voce e dignità a sensibilità che sono assai diffuse anche nella base di quei partiti i cui vertici non hanno tempo per ascoltarle dovendosi occupare di cose più “serie”. Impegnati come sono a mettere tasse e mandare a casa gli esodati anziché prendersela con gli scudati e imporre la patrimoniale, a mettere un freno alle intercettazioni piuttosto che approvare una legge sulla corruzione che lasci almeno i condannati fuori dal Parlamento.

Per questo serve eccome chi pensa ad una politica alternativa a favore delle fasce deboli della popolazione, cui ormai appartiene anche chi un tempo faceva parte del ceto medio, perché per l’Italia dei Valori non è di sinistra chi nervosamente accusa gli altri di “fascismo” ma chi si batte per l’affermazione del lavoro, per la difesa del reddito degli italiani , ridotti in molti casi alla povertà, per la liquidazione dei privilegi e per l’estensione delle garanzie giuridiche.

Più che isolati, siamo desolati che non si comprenda tutto questo.

È venuto però per tutti il tempo di scegliere i compagni di viaggio o da chi farsi rappresentare non in base alle sigle e alle appartenenze ma ai valori, ai progetti politici e alla coerenza delle persone chiamate a realizzarli.

Ed è per questo che nelle prossime settimane l’Italia dei Valori darà il via ad una nuova campagna referendaria per il ripristino dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, del contratto nazionale di lavoro inderogabile nei diritti minimi, per l’abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti e l’eliminazione dell’indennità parlamentare. Per proseguire nell’impegno di risanamento etico della politica che da sempre caratterizza il partito e ridare ai cittadini-elettori il potere di decidere direttamente questioni dirimenti che un sistema politico blindato e avvitato a difesa di se stesso non è più in grado di esercitare.

 

Luigi Gazzola – Italia dei Valori Piacenza