Quando l’estate è in bianco

 

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Quando l’estate è in bianco ….. !?

Chi fra di noi, rientrando a casa in questi mesi estivi non ha trovato nella buca delle lettere una busta avorio di carta di riso, profumata, delicata che viene paura di romperla solo a guardarla. Immaginiamo ad aprirla! Siamo lì a tirare fuori con estrema attenzione il preziosa contenuto. Quasi ci dovesse scoppiare fra le mani … non è di certo una bomba. Ma in realtà già presagiamo che sarà qualcosa di peggio: l’invito a partecipare ad un matrimonio!!

Forse già immaginiamo di chi. Di quella nostra amica che finalmente si sposa. Per la gioia di tutti coloro che l’hanno sostenuta quando ubriaca un anno prima gridava che cascasse il mondo si doveva sposare, anche con il primo che sarebbe passato da lì a cinque minuti, pur di non morire zitella. E per fortuna è passato quello giusto e adesso per lei si prospetta il tanto desiderato happy ending.

Oppure si sposa la cugina più piccola con la testa sulle spalle. Fidanzata in casa da dieci anni, alla tenera età di quindici anni ha trovato il suo compagno di vita! O forse semplicemente l’unico uomo che con la scusa di fare i compiti insieme, si è seduto al tavolo e non si è più alzato. E qui ci stanno tutte le parole prosaiche di mia mamma “dopo tanti anni di fidanzamento, o ti sposi o ti lasci. Il rapporto diventa così noioso che o lo complichi con la vita coniugale e figli da accudire o cerchi nuovi stimoli fuori dal rapporto”. La cugina, da brava ragazza, ha scelto la prima delle opzioni.

Qualunque sia il matrimonio che ti è capitato questa estate, il punto non sono le novelle sposine ma sei TU.

Se sei già sposata, l’evento non ti mette particolare agitazione. Può essere spunto per rivivere il tuo momento felice e tirare le somme dei primi anni vissuti insieme (e qui a ciascuno il suo!).

Ma se non sei sposata, ecco che il mare magnum delle paranoie possibili ti si prospetta all’orizzonte.

Perché una donna – che non è più una ragazzina – non sposata che partecipa ad un matrimonio è come l’indovinello che chiude la settimana enigmistica: dopo che i giochi sono fatti, tutti a chiedersi “Come mai lei non è ancora sposata?” e ognuno è pronto a dire la propria e – cosa peggiore – a chiederti la risposta esatta.

Così se ti va bene, ti rechi al ricevimento con il tuo fidanzato. Fate insieme il tacito patto di sembrare a tutti i costi felici e sereni, così da dare l’impressione che siete prossimi al grande passo anche se è ben lungi dalle vostre reali intenzioni. Peccato che a fine ricevimento, quando orami il pericolo sembra scansato ed è arrivato il momento del limoncello e degli amari, il novello sposo, un po’ perché ubriaco, un po’ per frustrazione perché ormai il grande passo l’ha fatto e non può più tornare indietro, vi chiede con sadismo (semmai anche davanti ai genitori tuoi o i suoi!!) “Ma diteci un po’, da quanto tempo ormai siete fidanzati? Quando è che vi decidete? Mancate solo voi nella comitiva!” E sebbene a voi non manchi la comitiva soprattutto se ci sono soggetti “simpatici” come lo sposo, farfugliate che state sperimentando prima la convivenza. A questa parola tutti sembrano annuire al vostro tavolo in segno di approvazione progressista, ma in realtà il pensiero comune è “Di questo passo non si sposeranno mai, devono solo sperare nell’arrivo di un figlio” E sopratutto il giudizio più pesante è riservato a te – donna – che sei andata a convivere con il tuo lui. “Sei una sciocca che non è riuscita ad incastrare il fidanzato per farsi sposare. Lui adesso ha tutti i vantaggi di un matrimonio senza scontare gli oneri”.

 

Questa di cui sopra è l’ipotesi più fortuna, c’è poi la possibilità che tu abbia un compagno che non ha alcuna intenzione di venire ad un matrimonio con te perché ne è profondamente allergico. Ovviamente ti prepari la scusa che è impegnatissimo per lavoro e gli è stato praticamente impossibile venire. Peccato che di domenica ad Agosto un cambio di turno è concesso a tutti a meno che lui non faccia il supereroe che per antonomasia è insostituibile (o quasi, se pensiamo che in fin dei conti ogni Batman ha il suo Robin)

Sebbene sai che sia poco credibile, alla fatidica domanda di dove si sia cacciato il tuo ragazzo pronunci la frase che hai imparato ala perfezione davanti allo specchio cercando di essere più naturale possibile. Al che sentirai “Si va bene, non ti sposerai mail. Hai un uomo che non vuole accompagnarti ad un matrimonio dove mangia e beve a sbafo gratis, figurati se ti accompagnerà mai ad uno dove è lui che paga!!!!” Non sai bene se queste parole le hai pronunciate tu ad alta voce o le hanno pensate tutti quanti all’unisono al punto tale che tu le potessi udire. Fatto sta che dopo averle udite, cala il silenzio e nessuno ha il coraggio di fare la fatidica domanda “Quando ti sposi?”. Sarebbe come sparare sulla croce rossa!

Ma la situazione può essere peggiore, se ci vai da single. Al primo girare della voce che sei ancora “naufraga senza porto all’orizzonte” nessuno oserà domandarti nulla per discrezione (come se avessi un tumore e nessuno osa chiederti se è benigno o maligno per non urtare la tua sensibilità) . Che odio! Meglio una domanda imbarazzante che le occhiate di zie, genitori e coppie varie ti guardano come una malata!

Ma tutti si improvvisano medici: chi ti vuole presentare il nipote, chi ti fa trovare sotto al piatto il numero dell’amico d’infanzia, la sposa ti presenta al cameriere carino o il pianista che accompagna il ricevimento. Mamma che imbarazzo!

Per fortuna quasi sicuramente troverai la zia zitella in là con gli anni che un po’ brilla ti racconterà tutte le sue avventure amorose e quanto se l’è goduta!

Qualunque sarà la tua “condizione di non sposata”, il momento peggiore sarà il lancio del bouquet … in un modo o nell’altro o sarà lui ad essere lanciato verso di te o tu sarai lanciata verso di lui da una mossa repentina di qualche generoso invitato.

Ma non disperare, anche per te ci sarà l’happy ending. Quando tornerai a casa e ti renderai conto del vestito da urlo che ti sei comprata e dei sandali sexy che indossi, altro che sposa ti sentirai una regina!