Anche a Piacenza la raccolta firme per ridurre le indennità ai parlamentari

Una raccolta firme per indire un referendum col quale chiedere di tagliare gli “stipendi” ai parlamentari. L’iniziativa è stata ideata dal movimento Unione Popolare con sede a Roma: il gruppo è riuscito ad ufficializzare l’iniziativa e ad inviare in tutti i comuni di Italia il modulo sul quale apporre la propria firma. Ne servono 500mila per poter indire la votazione popolare dal titolo “Abrogazione parziale della legge per le indennità parlamentari”.

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La raccolta firme si concluderà il 25 luglio 2012. Nel caso si raggiungessero le 500mila firme, quindi, verrebbe indetto ufficialmente il referendum col quale i cittadini potranno chiedere la riduzione delle indennità per deputati e senatori. Piacenza come qualsiasi altro comune offre questa possibilità: recandosi in Comune a Palazzo Mercanti si può tranquillamente chiedere di firmare la petizione. Finora sono stati una decina i piacentini che si sono recati in Municipio per apporre il proprio autografo sui moduli.

Il referendum punta a tagliare una parte delle indennità (come il rimborso spese per i soggiorni a Roma per fare un esempio), rimborsi che vengono garantiti in cifra fissa, uguali per tutti i politici che siedono a Montecitorio e Palazzo Madama.

Quello che la raccolta firme punta ad abrogare è l’articolo 2 della Legge 31 Ottobre 1965, n. 1261: “Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l’ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all’indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di Presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate; possono altresì stabilire le modalità per le ritenute da effettuarsi per ogni assenza dalle sedute e delle Commissioni”.