“Ho pensato alla realtà di Piacenza”, così Andrea Pollastri (PdL) ha commentato il suo voto contrario alla legge “Disposizioni per la bonifica”.
L’azzurro, unico in tutta l’Aula ad aver espresso parere negativo al provvedimento, ha fornito la motivazione politica del suo dissenso: “A partire dagli anni ’70 il Comune di Piacenza ha più volte chiesto alla Regione di avere in gestione i due canali diversivi est e ovest, realizzati, per altro, dallo Stato. Secondo alcune stime, se ciò fosse avvenuto, il costo di manutenzione delle opere a carico del Comune, quindi dei piacentini, si sarebbe aggirato, in circa quarant’anni, intorno ai 35 mila euro. Invece, da allora ad oggi, i proprietari di immobili piacentini hanno versato, sotto forma di tassa, 2 milioni di euro al Consorzio di bonifica che attualmente ha in carico la gestione.”
“Insomma – prosegue – i cittadini avrebbero potuto essere un po’ meno tartassati, pagando un sessantesimo di quello che hanno pagato fino ad ora.”
“Invece la Regione – continua – ha sempre risposto picche alla richiesta del Comune, e con questa legge prosegue su questa strada perché ha incomprensibilmente bocciato la mia proposta che prevedeva che le opere costruite per altro dallo Stato, come nel caso dei due diversivi, potessero andare in gestione agli Enti Locali che ne facessero richiesta: evidentemente si preferisce mantenere dei carrozzoni a spese dei proprietari di immobili invece di andare loro incontro cercando di farli risparmiare.”
Pollastri aveva presentato anche dieci emendamenti che riprendevano alcune sentenze della Cassazione, del Tribunale di Piacenza e dell’Agenzia Tributaria, oltre alle sollecitazione dell’Unione delle Comunità Montane, però nessuno di loro è stato accolto.
“Li si è bocciati solo perché venivano dalla minoranza – ha detto – eppure erano miglioramenti di legge e di buonsenso che sarebbe stato opportuno accogliere, anche nell’interesse dei cittadini.”
“Uno di questi – chiosa l’azzurro – era di particolare importanza: mirava ad evitare che i Gestori dei Servizi idrici, che dal prossimo anno dovranno pagare la tassa di bonifica, si rivalgano sugli utenti. Anche in questo caso, però, non si è voluto scongiurare questo rischio: forse all’Amministrazione Regionale fa piacere che i propri cittadini paghino imposte più salate!”