“Piacenza sia la sede del polo di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti) per l’area Emilia Nord”. E’ questa la richiesta ufficiale inoltrata dal presidente della Provincia Massimo Trespidi alla vicepresidente della Regione Simonetta Saliera durante l’incontro di questo pomeriggio in Provincia, convocato dal numero uno di corso Garibaldi, insieme ai sindaci dei comuni piacentini. Sul tavolo l’ipotesi organizzativa di Atersir, sulla quale, secondo l’assemblea degli amministratori piacentini, è ancora possibile agire per vedere Piacenza avvantaggiata rispetto alla vicina Parma nella collocazione del presidio territoriale. “Occorre – ha rimarcato il presidente Trespidi – che Piacenza diventi presidio e punto di riferimento anche per le province dell’area Emilia Nord sulla base dell’efficienza e della qualità dei servizi su acqua e rifiuti che il nostro territorio ha saputo offrire fin dall’avvio dell’Ato. Chiedo quindi alla vicepresidente Saliera di portare al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani la richiesta che arriva dall’intero territorio piacentino”. Una richiesta, quest’ultima, supportata dai molti amministratori presenti. “A Piacenza – ha sottolineato il sindaco del comune capoluogo Paolo Dosi – le cose funzionano e hanno sempre funzionato bene. Il timore più grande è quello della perdita di un servizio efficiente e di un presidio costante. Tutti gli interventi che tendono verso l’Area Vasta vedono Piacenza sempre maggiormente marginalizzata: il policentrismo potrebbe invece premiare anche il territorio piacentino”. “Piacenza – ha rilevato il primo cittadino di Caorso Fabio Callori – non può essere sempre bypassata”. “Perdere il presidio territoriale – ha aggiunto Raffalele Veneziani, sindaco di Rottofreno – significherebbe vanificare un’eccellenza del territorio”. “Senza contare – ha fatto notare il primo cittadino di Rivergaro Pietro Martini – che non sappiamo dove siano andati a finire alcuni fondi destinati a progetti per il territorio”.
“Il governatore – ha risposto la vicepresidente Saliera – verrà informato dell’esito della riunione di questo pomeriggio. Ribadisco che Atersir è un’agenzia autonoma che si deve occupare della gestione dell’attivazione dei servizi in coerenza con le norme regionali. E’ chiaro che Atersir adesso si deve organizzare: sono convinta che i comuni non possano più reggere un sistema così altamente decentrato e qualificato: sta ai singoli enti locali costruire rapporti forti con i rappresentanti all’interno del Consiglio di Atersir, facendo valere le forze territoriali. C’è bisogno di fare un salto in avanti, senza paura di perdere le singole potenzialità: il sistema, che ormai è regionale, non ha bisogno di professionalità che si ripetono, ma di professionalità nuove in grado di aprire una discussione seria e predisporre in breve tempo azioni concrete”.
MONTAGNA, PER LA COMUNITA’ MONTANA DELL’APPENNINO PIACENTINO OLTRE 2 MILIONI E 800MILA EURO (IN PARTE ANCORA IN ATTESA DI FINANZIAMENTO)
Le risorse sono messe a disposizione da Regione, Provincia, Comuni, Consorzio di bonifica di Piacenza, Legacoop, Confcooperative e Iren. Trespidi: “Un sostegno sussidiario ai piccoli comuni”
Oltre un milione e 300mila euro sicuri su progetti già messi in cantiere e più di un milione e 400mila euro non ancora completamente disponibili ma “in cammino”. A tanto ammonta la somma che, grazie all’accordo quadro per la montagna 2010-2012 (legge 2/2004), è stata destinata alla Comunità montana dell’Appennino piacentino per la realizzazione di opere necessarie alla vita nei piccoli comuni della montagna piacentina. A mettere a disposizione le ingenti risorse sono stati la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Piacenza, i Comuni della Comunità Montana dell’Appennino piacentino e la Comunità stessa, il Consorzio di Bonifica di Piacenza, Confcooperative, Legacoop e Iren. Un gioco di squadra, quello presentato questo pomeriggio in Provincia, che serve a dare una boccata d’ossigeno alle zone più svantaggiate del territorio piacentino.
“La Provincia – ha rilevato il presidente della Provincia Massimo Trespidi – ha messo a disposizione 150mila euro, consentendo alla Comunità montana di utilizzare le risorse proprie per altri interventi. La logica adottata dalla Provincia è quella di fornire un sostegno sussidiario ai piccoli comuni di montagna attraverso la coesione territoriale e l’unità di intenti”. “L’obiettivo – ha rilevato il presidente della Comunità montana dell’Appennino piacentino Massimo Castelli – è stato raggiunto: si è arrivati a una programmazione unitaria e condivisa in grado di valorizzare la Valtrebbia”. “Oggi – ha aggiunto la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Simonetta Saliera – progettare opere per tempo spesso consente di risparmiare tempo e accelerare i lavori. La Regione intende, per ciò che riguarda le aree più svantaggiate, puntare sempre di più sulla manutenzione del territorio, dei torrenti e delle aree boscate, senza dimenticare la predisposizione di collegamenti telematici per poter abitare e lavorare anche in montagna”.
All’incontro in Provincia hanno preso parte anche Angelo Mussi (Consorzio di bonifica di Piacenza), Fabrizio Ramacci (Legacoop), Anna Barbieri (direttore Legacoop Piacenza), Nicoletta Corvi (direttore Confcooperative) e Daniele Bosoni (cooperativa sociale Xenia B).
GLI INTERVENTI
Ecco nel dettaglio gli interventi. Il piano annuale operativo 2012 prevede 557234 euro da destinare agli interventi per la riduzione del rischio di incendio boschivo, oltre 650mila euro per il sostegno agli investimenti forestali non produttivi, oltre 81mila euro sul Fondo regionale Montagna (per interventi di ripristino di strade comunali) e più di 57mila euro sul Fondo Ato (per opere di regimazione idraulica e salvaguardia idrogeologica). Per quanto riguarda la riqualificazione del patrimonio edilizio e miglioramento della qualità urbana, il Dup (Documento unico di programmazione) prevede investimenti totali per oltre un milione 400mila euro, di cui più di 959mila derivano dai Fondi Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate) della Regione, non ancora disponibili, ma su cui la vicepresidente Saliera ha ipotizzato un possibile sblocco. Ulteriori 74556 euro del Fondo nazionale montagna sono in attesa di finanziamento. Tutti gli interventi riguardano i Comuni di Bobbio, Travo, Coli, Cortebrugnatella, Piozzano, Ottone, Cerignale e Zerba.