Occhio alle lancette. Un minuto di 61 secondi è stabilito per il prossimo 30 giugno.
In questi giorni meglio tenere sotto controllo i nostri orologi, sì, perché avranno bisogno di un leggero aggiornamento. Prepariamoci a vivere una giornata di un secondo più lunga verso la fine del mese. Il 30 giugno 2012 la giornata terminerà alle 23.59 e 60 secondi anziché alle 23.59 e 59 secondi.
Si tratta del secondo intercalare (in inglese leap second, “secondo di salto”), ovvero un aggiustamento temporale che occorre effettuare ogni tanto per sincronizzare il tempo solare o astronomico, calcolato in base alla posizione degli astri rispetto alla terra e l’ora artificiale, scandita dagli orologi atomici.
La rotazione dell’asse terrestre ha infatti un ritmo irregolare e mal si combina con gli orologi atomici mondiali, molto più precisi e stabili rispetto al tempo astronomico. La velocità di rotazione terrestre è irregolare anche a causa degli effetti gravitazionali della Luna, da qui lo scarto temporale. Avendo una diminuzione della velocità dell’asse terrestre il secondo intercalare è aggiuntivo e il minuto diventa così di 61 secondi. È possibile avere anche un minuto di 59 secondi, anche se ciò non si è finora mai verificato.
Ma chi stabilisce il momento giusto per introdurre il prossimo secondo intercalare? È l’International Earth Rotation and Reference Systeme Service (IERS) che aggiunge o toglie al Tempo Universale Coordinato il secondo intercalare quando la differenza tra tempo atomico e astronomico supera 0,9 secondi.
Il primo secondo intercalare venne introdotto il 30 giugno 1972, mentre l’ultimo aggiustamento si è verificato il 31 dicembre 2008. Queste “regolazioni” si verificano piuttosto spesso, infatti il periodo più lungo senza introduzione del secondo intercalare è stato quello compreso fra il 1° gennaio 1999 e il 31 dicembre 2005.