Una “zona franca”, una “no tax area”, per aiutare la gente dell’Emilia, della Lombardia e del Veneto, colpita dal terremoto a riprendersi. La Lega Nord, con un progetto di legge regionale che verrà presto portato anche in Parlamento, chiede in due articoli le agevolazioni di una “no tax area” nei comuni colpiti dal terremoto, una normativa speciale per renderli territori attraenti durante la ricostruzione e facilitarne la ripresa economica.
La proposta, presentata a Bologna nella sala stampa dell’Assemblea Legislativa della Regione, ipotizza almeno dieci anni senza Imu, Irpef, Iva, Irap né altre imposte o accise (ma esclusi i monopoli di Stato), secondo le norme che regolano le 22 “zone franche urbane” già esistenti (varate durante il Governo Berlusconi con il via libera della Commissione Europea: tra di loro ci sono città storiche come Gorizia, dal 1948, oppure Livigno e Campione d’Italia). Ma la Lega ha anche chiesto, con tre deputati, la presenza dell’Esercito, sempre impiegato nelle calamità ma non questa volta, per aiutare le popolazione e fornire un aiuto tecnico. E il Carroccio ha espressamente nominato il 2° reggimento Genio pontieri di Piacenza e il 10° Guastatori di Cremona. Reparti con forte esperienza e professionalità e dotati di mezzi e attrezzature adeguate. “Potrebbero aiutare i Comuni – ha affermato Cavalli – nelle verifiche statiche di case e aziende e dare anche un supporto psicologico”. Cavalli, poi, si è anche detto favorevole alla proposta di una anticipazione dei versamenti della Pac. In genere, gli agricoltori ricevono i fondi a dicembre, ma ora potrebbero averli a luglio, anche perché si tratta di denaro che si trova già nelle casse dello Stato. “E’ importante aiutare gli agricoltori – ha sottolineato – perché la produzione non può fermarsi. Ci sono stalle danneggiate, attrezzature da ricomprare, coltivazioni che devono proseguire, depositi lesionati contenenti migliaia di forme di Parmigiano Reggiano da vendere”.
L’iniziativa è dei quattro consiglieri regionali leghisti (Manes Bernardini, Roberto Corradi, Stefano Cavalli, Mauro Manfredini) che la proporranno come legge dell’Emilia Romagna, ma quattro deputati (il romagnolo Gianluca Pini, il mantovano Giovanni Fava, l’emiliano Fabio Rainieri e la veneta Emanuela Munerato) hanno firmato un identico testo (di tre articoli) per presentarlo alla Camera e proporlo ai colleghi leghisti di Lombardia e Veneto come progetti di legge regionale.
Alla Camera dei Deputati la Lega Nord tenterà di far passare la sua proposta come emendamento al decreto sul terremoto, ma se non ci riuscirà, riproporrà la “no tax area” come testo di legge a parte.
I Comuni interessati sono 33, finora, ma l’aggiornamento è in corso e i paesi potrebbero aumentare.