“La pretesa che un eletto dal popolo consegni le dimissioni dalla carica sottoscritte in bianco, ci riporta ai periodi bui della partitocrazia”. Il riferimento dell’onorevole del Pdl Tommaso Foti è alla cosiddetta operazione trasparenza messa in atto dai futuri consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle che appunto hanno sottoscritto dimissioni in bianco pronti a dimettersi in caso la base militante e la dirigenza del partito dovessero giudicare insoddisfacenti le loro rappresentanze. consigliere comunale del Popolo della Libertà. “Mentre è comprensibile l’intervento disciplinare nei confronti dell’eletto che non si uniforma alla linea politica espressa dall’organizzazione di cui fa parte – continua l’esponente azzurro – è del tutto arbitrario pretendere dallo stesso la preventiva sottoscrizione delle dimissioni dalla carica.
IL COMUNICATO DI TOMMASO FOTI
“La pretesa che un eletto dal popolo consegni ad un capo bastone, poco rileva se del partito, di una lista civica o di un movimento sedicente antipolitico, le dimissioni dalla carica sottoscritte in bianco, ci riporta ai periodi bui della partitocrazia. Chi si fa vanto di un ritorno ad una barbarie politico-amministrativa che si riteneva definitivamente sepolta ha poco di cui vantarsi, anzi niente”, lo afferma l’on. Tommaso Foti, consigliere comunale del Popolo della Libertà.
“Mentre e’ comprensibile l’intervento disciplinare nei confronti dell’eletto che non si uniforma alla linea politica espressa dall’organizzaIone di cui fa parte – continua l’esponente azzurro – e’ del tutto arbitrario pretendere dallo stesso la preventiva sottoscrizione delle dimissioni dalla carica.”
“Il consigliere eletto ha il diritto di svolgere – aggiunge Foti – la propria funzione senza vincoli di mandato: appare stupefacente che proprio il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe o vorrebbe rappresentare il rinnovamento della politica, riporti in auge riti partitocratici tribali che ritenevamo definitivamente sepolti.”
“Al di la’ di ogni valutazione politica, rimane il fatto che la trasparenza e il rispetto del principio di legalità – secondo il consigliere del PdL – non vanno evocati soltanto in campagna elettorale ma praticati nel concreto. L’istituto delle dimissioni dalla carica di consigliere e’ specificatamente disciplinato dall’articolo 38, comma 8, del testo unico sugli Enti Locali e non ammette deroghe o furbizie”.
“Per legge infatti – ribadisce Foti – le dimissioni dalla carica si consigliere devono essere presentate personalmente; diversamente, se non presentate personalmente, le stesse devono essere autenticate ed inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con atto autenticato in data non anteriore a cinque giorni”.
“Al di la’ dei roboanti proclami, dell’asserita purezza ideale e della finta innocenza – conclude l’esponente azzurro – la decisione del Movimento 5 Stelle di pretendere la sottoscrizione delle dimissioni in bianco dai propri eletti ci dice come sia bastato loro poco per assimilare dalla politica i peggiori usi. Anzi, di tornare ad un deprecabile passato da cui persino la politica aveva preso le distanze.”
“Non ci sorprende la dichiarazione dell’onorevole del PDL e ci fa capire ancora una volta quanto loro siano lontani dalla volontà popolare e soprattutto che non abbiano ancora capito nulla del Movimento 5 Stelle”. I grillini di piacenza rispondono con un comunicato a Tommaso Foti.
IL COMUNICATO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Non ci sorprende la dichiarazione dell’onorevole del PDL e ci fa capire ancora una volta quanto loro siano lontani dalla volontà popolare e soprattutto che non abbiano ancora capito nulla del Movimento 5 Stelle, ma andiamo per ordine:
“La pretesa che un eletto dal popolo consegni ad un capo bastone, poco rileva se del partito, di una lista civica o di un movimento sedicente antipolitico, le dimissioni dalla carica sottoscritte in bianco, ci riporta ai periodi bui della partitocrazia. Chi si fa vanto di un ritorno ad una barbarie politico-amministrativa che si riteneva definitivamente sepolta ha poco di cui vantarsi, anzi niente”, lo afferma l’on. Tommaso Foti, consigliere comunale del Popolo della Libertà.
Differentemente da quanto detto da Foti le dimissioni non vanno in mano ad un capobastone (che nel MoVimento 5 Stelle non esistono) ma agli elettori che hanno eletto i consiglieri del MoVimento 5 Stelle, siamo grati all’onorevole che ci mette al corrente delle barbarie che il suo partito ha fatto e ha continuato a fare non consentendo al popolo italiano di poter scegliere le persone da mandare in parlamento.
“Mentre e’ comprensibile l’intervento disciplinare nei confronti dell’eletto che non si uniforma alla linea politica espressa dall’ organizzazione di cui fa parte – continua l’esponente azzurro – e’ del tutto arbitrario pretendere dallo stesso la preventiva sottoscrizione delle dimissioni dalla carica”. “Il consigliere eletto ha il diritto di svolgere – aggiunge Foti – la propria funzione senza vincoli di mandato: appare stupefacente che proprio il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe o vorrebbe rappresentare il rinnovamento della politica, riporti in auge riti partitocratici tribali che ritenevamo definitivamente sepolti.”
Nel MoVimento 5 Stelle non ci sono organi che controllano gli eletti ma sono tutti i cittadini elettori che devono valutare il buon operato dell’eletto senza aspettare la fine del mandato. Parlando di riti tribali dimostra ancora di non capire ancora nulla del fenomeno M5S e questo politicamente parlando è un bene per il MoVimento 5 Stelle ma una tragedia per il paese.
“Al di la’ di ogni valutazione politica, rimane il fatto che la trasparenza e il rispetto del principio di legalità – secondo il consigliere del PdL – non vanno evocati soltanto in campagna elettorale ma praticati nel concreto. L’istituto delle dimissioni dalla carica di consigliere e’ specificatamente disciplinato dall’articolo 38, comma 8, del testo unico sugli Enti Locali e non ammette deroghe o furbizie”.
“Per legge infatti – ribadisce Foti – le dimissioni dalla carica si consigliere devono essere presentate personalmente; diversamente, se non presentate personalmente, le stesse devono essere autenticate ed inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con atto autenticato in data non anteriore a cinque giorni”.
Proprio per questo sono necessarie le dimissioni in bianco, gli elettori durante gli incontri semestrali, dove i consiglieri espongono quanto fatto, valutano e di conseguenza esprimono un giudizio, in caso di parere sfavorevole degli elettori del MoVimento 5 Stelle il consigliere presenterà personalmente la lettera di dimissioni secondo quanto chiesto per legge.
“Al di la’ dei roboanti proclami, dell’asserita purezza ideale e della finta innocenza – conclude l’esponente azzurro – la decisione del Movimento 5 Stelle di pretendere la sottoscrizione delle dimissioni in bianco dai propri eletti ci dice come sia bastato loro poco per assimilare dalla politica i peggiori usi. Anzi, di tornare ad un deprecabile passato da cui persino la politica aveva preso le distanze.”
La capacità di fare buona politica da parte del MoVimento 5 Stelle l’hanno già dimostrata i cittadini eletti nei comuni o nei consigli regionali nelle liste del MoVimento 5 Stelle, tutti i cittadini italiani se ne stanno accorgendo e capiscono che con questo sistema di democrazia partecipata proposto dal MoVimento 5 Stelle si può tornare a sentirsi cittadini e non sudditi.
Ringraziamo l’onorevole per averci dato ancora una volta la possibilità di evidenziare la differenza sostanziale tra loro e il MoVimento 5 stelle.