Niente scuse per Giuseppe Arnone, almeno da parte del Coordinatore nazionale del Pd, Maurizio Migliavacca. Anzi, questa volta l’onorevole piacentino è apparso più distaccato dalle accuse del consigliere agrigentino, anche se le risposte non hanno chiarito nulla in merito alla questione. “Per quel che dice o fa Arnone non ho mai nulla da commentare. E’ una questione che riguarda gli organi di garanzia del Pd siciliani” ha cercato di tagliare corto Migliavacca, che ha spiegato come le preoccupazioni di Arnone debbano essere portate nella sede corretta: “Non ho la minima idea. Se ne occupano gli organi locali. Il problema è che siamo un partito federale, in cui ci sono gli organismi regionali che sono competenti a valutare. Quindi si deve rivolgere ai siciliani”.
Appare comunque un po’ difficile che Arnone, dopo aver denunciato di essere escluso proprio dagli organi locali del partito possa rivolgersi a loro per avere la tessera (che cerca di fare da oltre due anni). Ma tant’è per Migliavacca, che proprio sulla questione di Arnone è sembrato non sentirci proprio: “Non è questione di fiducia degli organismi locali ma di regole. Se uno ha dei problemi in Sicilia si rivolge agli organi di garanzia siciliani, uno che ha problemi in Lombardia si rivolge agli organi di garanzia lombardi”.
NOTIZIA ore 9 – Giuseppe Arnone crea scompiglio ancora prima di arrivare a Piacenza. O meglio, di tornare in città, visto che già nei mesi scorsi aveva scelto il capoluogo del segretario Pierluigi Bersani per le sue invettive a livello nazionale ma soprattutto locale. Cioè in quella sua Agrigento dove si sente discriminato dai vertici del Partito Democratico.
Ora il consigliere comunale siciliano è stato diffidato dall’utilizzo del simbolo del Pd, da parte di dirigenti nazionali, regionali e locali, in quanto “non appartenente al gruppo consiliare PD al Comune di Agrigento”.
Arnone ha però già fatto sapere di far parte, ininterrottamente dalla sua costituzione al Comune di Agrigento, del gruppo consiliare Pd e ha già proposto formale querela nei confronti di Emilio Messana.
In replica a quanto affermato nella nota a firma congiunta degli onn. Bersani, Misiani, Lupo e dello stesso Messana, Arnone ha dichiarato: “Questa mattina, 31 marzo, terrò regolarmente la conferenza stampa programmata, a Piacenza, utilizzando anche la bandiera del Partito Democratico. A Bersani – ancora una volta indotto in errore dal segretario del PD Messana – rimangono pertanto due opzioni: o chiede pubblicamente scusa o sarà querelato anche lui per affermazioni contrarie al vero, che evidentemente costituiscono quantomeno diffamazione ai miei danni. E’ inaccettabile il comportamento pilatesco del segretario Bersani, che nelle sue valutazioni ed esternazioni, dal sapore vagamente minaccioso, si affida agli screditati vertici del PD agrigentino, piuttosto che adoperarsi per rimuoverli e ristabilire decenza e legalità nel Partito di Pio La Torre in Sicilia. Queste e altre cose, gliele canteremo in faccia, nella sua Piacenza. Una diffida che si fonda su notizie contrarie al vero, anche se recante la firma di Bersani, non intimidisce nessuno e certo non intimidisce Giuseppe Arnone. Bersani, ci vediamo a Piacenza.”
Giuseppe Arnone ha tenuto la conferenza stampa questa mattina a Piacenza, presso la Sala dell’Auditorium S. Ilario in via Garibaldi.