L’Italia dei valori annuncia un esposto in procura per far luce sui presunti brogli che sarebbero avvenuti durante le primarie. Nel corso della conferenza stampa appena conclusa, la segretaria Sabrina Freda insieme con l’assessore Luigi Gazzola, hanno fatto una dichiarazione choc che rischia di ripercuotersi sugli equilibri della coalizione: “Se il segretario del Pd Vittorio Silva e gli altri non ritratteranno certe affermazioni, ci consideriamo fuori dalla coalizione”.
E’ durissima la presa di posizione del partito di Antonio Di Pietro, che ha deciso di rispondere alle voci di presunte irregolarità su due piani: giudiziario e politico.
ASPETTO GIUDIZIARIO – L’esposto, nel quale gli esponenti di Idv hanno catalogato tutto il materiale – dagli articoli di giornale a quelli online così come i video recapitati alle redazioni – intende fare chiarezza sulle modalità con le quali l’accostamento voti pagati – Italia dei Valori sia stato operato e da chi. In questo caso Sabrina Freda ha assicurato che: “Non si tratta di un bavaglio alla stampa ma capire se qualcuno abbia fatto circolare notizie non vere e diffamatorie nei nostri confronti”.
ASPETTO POLITICO – Sul fronte politico, invece, i dipietristi piacentini non hanno risparmiato nessuno dei partiti del centrosinistra. In primis il segretario del Pd Vittorio Silva, per le dichiarazioni riportate dal Fatto Quotidiano Emilia Romagna: “voto di scambio, con gente che fotografava la propria scheda elettorale e la cui preferenza veniva comprata con 5 euro“ al quale sono state chieste prove di quanto afferma o la smentita della frase.
Così come il segretario di Rifondazione Comunista Roberto Montanari che, secondo l’Idv piacentino “avrebbe fomentato con le sue illazioni qualcosa nato per gioco e poi scappato di mano”.
Ma non solo, perché anche l’altro candidato alle primarie, Gianni D’Amo di Città Comune è stato accusato di “rafforzare una tesi, quella delle irregolarità di Italia dei Valori, affermando di sentirsi moralmente terzo classificato nella competizione elettorale”. Guarda caso a dispetto del risultato finale che ha visto in terza posizione proprio Samuele Raggi di Idv.
I DATI – Insomma una difesa a tutto tondo del proprio giovane candidato da parte dell’Italia dei Valori, che si è sentita sotto attacco di quella che è stata definita “una macchina del fango”.
Per rafforzare le proprie tesi, sia il segretario Sabrina Freda che il dirigente di partito Luigi Gazzola, hanno reso noti anche alcuni dati sul voto alle primarie.
Samuele Raggi nel seggio di Sant’Ilario (quello nel quale si sono registrati i presunti movimenti sospetti) sarebbe arrivato quarto, mentre i risultati migliori per lui sono venuti in soli 4 seggi su 9, uno dei quali quello di Roncaglia, suo quartiere di residenza.