Ammonta a 213mila e 933 euro lo stanziamento della Regione Emilia Romagna destinato a Piacenza e provincia per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2011/2012. “Le risorse sono state ripartire da una recente delibera della giunta regionale – spiega il consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini – e costituiscono un fondamentale contributo per garantire il diritto allo studio nella nostra Regione”.
Il termine ultimo per consegnare alle segreterie delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione il modulo compilato di richiesta del contributo scade il 10 marzo prossimo.
“Il contributo regionale è una forma di sostegno molto importante rivolta direttamente alle famiglie – sottolinea Carini – che in questa fase economica difficile devono affrontare spese talvolta diventate insostenibili per mandare i figli a scuola. I fondi sono destinati a tutti gli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado, statali, private paritarie e paritarie degli Enti Locali. Prosegue così lo sforzo della Regione a favore del diritto allo studio e contro la dispersione scolastica. Quello dei contributi erogati per l’acquisto dei libri di testo è soltanto una delle misure attuate in questi anni dall’Emilia Romagna”.
Qualora il richiedente sia residente in una Regione, diversa dalla Regione Emilia Romagna, che applichi il criterio “della residenza”, il Comune nel cui territorio si trova la scuola frequentata, dovrà trasmettere la domanda al Comune di residenza ed in copia, per conoscenza, alla Regione di residenza che hanno valore ISEE del nucleo famigliare riferito ai redditi dell’anno 2010, pari o inferiore a € 10.632,94.
Nella domanda deve essere indicata in autocertificazione la spesa effettivamente sostenuta per l’acquisto dei libri di testo per l’anno scolastico 2011/2012 della quale è necessario conservare la documentazione da esibire a richiesta. L’importo del beneficio non potrà superare il costo della dotazione dei testi della classe frequentata entro i limiti stabiliti dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con Decreto n. 43 del 10 maggio 2011.