La stagione politica che stiamo per affrontare dovrà necessariamente fare i conti con la crisi economica, e con tutto ciò che essa porta con sé: limitatezza delle risorse pubbliche, razionalizzazione degli enti locali, immobilismo dei mercati e dello sviluppo economico, nonché la sfiducia ad investire (su tutti i tipi di capitali, soprattutto quello umano).
Che peso dovrà avere la futura amministrazione di fronte alle scelte che dovrà affrontare per un sempre miglior raggiungimento del bene comune? Quali nuove soluzioni sarà necessario “inventare” per coinvolgere maggiormente nelle scelte i cittadini e i soggetti attivi della società, siano essi singoli o gruppi di iniziativa privata?
Sussidiarietà e welfare society sono una prima risposta a queste sfide. Ne abbiamo dei primi esempi qui a Piacenza; e nelle regioni a noi vicino ne abbiamo una testimonianza ancora maggiore, di come un sistema non sbilanciato sull’ente locale, ha saputo offrire strumenti per lo sviluppo dell’iniziativa di tutti e delle libere scelte, e che si sta affermando per la sua positiva utilità.
Grazie ad esso si potranno creare nuove soluzioni di fronte ai servizi pubblici sempre più in difficoltà, come quelli rivolti alla persona e al cittadino, che a Piacenza in questi anni hanno visto un inabissarsi delle risposte dell’ente a fronte dell’ingente e sempre più consistente domanda dei cittadini in tal senso.
Le liste d’attesa non sono diminuite come auspicava anni fa il sindaco, anzi sono aumentate; il sistema dei servizi alla persona sta subendo un indiretto maltrattamento da parte di normative regionali centraliste e figlie di quell’impostazione della politica tale per cui è l’ente pubblico l’unico detentore e garante della qualità dei servizi pubblici.
Un welfare society quindi multidimensionale, con l’introduzione di strumenti amministrativi nuovi che modifichino in meglio ed aumentino le possibilità di scelta dei singoli e della famiglie, affinché siano loro a scegliere il servizio che ritengono più opportuno a soddisfare le proprie esigenze.
Si pensi a tal proposito agli strumenti della “dote” o dei voucher che in Lombardia hanno permesso una maggior fruizione dei cittadini in merito ai servizi privati convenzionati con l’ente pubblico.
Nuovi sistemi di accreditamento delle iniziative private a sostegno o in alternativa all’offerta pubblica: dando fiducia alle opere e alle iniziative che dal basso e dalla società emergono con sempre maggiore slancio.
Questi saranno alcuni importanti temi che la nostra politica dovrà affrontare nei prossimi tempi.
Dal canto nostro, noi sosterremo questa nuova impostazione di amministrazione della cosa pubblica: è nel nostro dna, e su questo non faremo sconti di fronte a chi cerca di farsi portatore di valori che nei fatti ha sempre guardato con superiorità o ritenuto non idonei alla gestione del bene pubblico.
Seguiremo gli esempi positivi che anche la nostra amministrazione provinciale sta sostenendo con impegno e fatica: la sfida da affrontare è infatti non semplice, perché c’è in gioco una nuova concezione della politica e della società, da trasmettere non solo a parole ma soprattutto nei fatti.
Solamente valorizzando tali iniziative si potrà affrontare con positività e speranza il momento di difficoltà e buio che stiamo affrontando tutti.
La crisi dovrà essere un occasione di cambiamento, nuova affascinante sfida alle ragioni del nostro operare per il bene comune.
M.Lucia Girometta Giovanni Botti
Commissari Cittadini Pdl