E’ stata approvata all’unanimità dall’assemblea legislativa regionale la risoluzione presentata dal consigliere piacentino del Partito Democratico Marco Carini, per sollecitare l’adesione degli enti locali e di tutti gli attori territoriali ai protocolli di legalità introdotti dall’Emilia Romagna per monitorare e contrastare tutte le mafie.
“L’adesione delle istituzioni locali – sostiene la risoluzione firmata da Carini – si è dimostrata in alcuni territori piuttosto contenuta, come nella provincia di Piacenza, dove finora soltanto 8 comuni su 48 hanno aderito ai protocolli di legalità con la Prefettura per la trasmissione dei dati relativi agli appalti e forniture di lavori pubblici sottosoglia (al di sotto dei 250mila euro di importo), ed anche aziende pubbliche controllate dalla Regione come l’Asl non hanno aderito”.
“La prassi dei protocolli di legalità – fa notare Carini – è uno strumento concreto di lotta alle infiltrazioni mafiose e di promozione della legalità, che si affianca alle altre iniziative di legge regionali nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata, e all’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso. Come documentato dai recenti fatti di cronaca e dalle minacce ricevute dal cronista di Modena Giovanni Tizian, in prima linea nella denuncia dell’inquinamento mafioso nel tessuto economico emiliano, il tema va affrontato con grande serietà e consapevolezza”.
Per incentivare l’adesione ai protocolli di legalità, la risoluzione approvata dall’aula invita la giunta regionale a “pubblicizzare in ogni sede l’esistenza di tutti gli strumenti messi in atto per la lotta alle mafie, accelerando il processo di adesione di tutte le aziende della Regione, sollecitando l’adesione generalizzata ai protocolli di legalità da parte di tutti gli attori territoriali, a partire dalle istituzioni locali e dalle aziende pubbliche”.