“La recente vicenda delle due aziende piacentine poste sotto sequestro perchè riconducibili a un esponente palermitano di Cosa Nostra, sono un sintomo preoccupante. L’ennesimo segnale di vulnerabilità del territorio emiliano e piacentino alle infiltrazioni della malavita”. Lo afferma il consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini, che ha presentato una risoluzione all’assemblea legislativa per sollecitare l’adesione degli enti locali e di tutti gli attori territoriali ai protocolli di legalità introdotti dall’Emilia Romagna per monitorare e contrastare tutte le mafie.
“L’adesione delle istituzioni locali – fa notare Carini con la risoluzione – si è dimostrata infatti in alcuni casi piuttosto contenuta, come ad esempio in Provincia di Piacenza, dove solo 8 comuni su 48 finora hanno aderito ai protocolli di legalità con la Prefettura per la trasmissione dei dati relativi agli appalti e forniture di lavori pubblici sottosoglia (al di sotto dei 250mila euro di importo), ed anche aziende pubbliche controllate dalla Regione come l’Asl non hanno aderito”.
“Voglio ricordare come la Regione – fa notare Carini – si sia attivata per tempo con strumenti concreti di lotta alle infiltrazioni mafiose e di promozione della legalità, attraverso iniziative legislative nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata, con l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, e tramite la richiesta da me promossa dell’istituzione di una Agenzia della Dia sul proprio territorio. A settembre scorso si è chiuso inoltre il bando con cui la Regione ha erogato un milione di euro ad associazionismo, volontariato ed enti locali per progetti di prevenzione e di rafforzamento della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.
Per incentivare l’adesione ai protocolli di legalità, la risoluzione presentata dal consigliere Carini invita la giunta regionale a “pubblicizzare in ogni sede l’esistenza di tutti gli strumenti messi in atto per la lotta alle mafie, accelerando il processo di adesione di tutte le aziende della Regione, sollecitando l’adesione generalizzata ai protocolli di legalità da parte di tutti gli attori territoriali, a partire dalle istituzioni locali e dalle aziende pubbliche”.