Tutela sanitaria per i transessuali, Pollastri (Pdl): \”Spese necessarie?\”

“Il Servizio Sanitario Nazionale si fonda sui principi di responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute della comunità e della persona. L’accessibilità deve essere garantita soprattutto alle fasce più deboli, in quanto una mancata previsione di erogazione corrisponderebbe alla negazione del diritto alla tutela della salute”. Questa è la risposta dell’Assessore Regionale alla Sanità Patrizio Bianchi all’interrogazione di Andrea Pollastri consigliere regionale del Pdl. Pollastri chiedeva alla giunta se fosse opportuno “far pagare alla collettività le conseguenze di scelte comportamentali personali che, a differenza di tante altre, non hanno ricadute sulla società stessa ma unicamente sul soggetto che le intraprende” con riferimento al Progetto per il triennio 2004-2006 per la tutela della salute dei cittadini transessuali. Inoltre il consigliere chiedeva di conoscere i dati relativi alle spese di questo servizio che garantisce assistenza psicologica e sociale all’interessato, fino ad arrivare all’operazione chirurgica.

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“I costi sostenuti, rendicontati dall’AUSL di Bologna per l’anno 2010 sono pari a circa 95.000 € e si riferiscono principalmente al personale che eroga le prestazioni specialistiche e gli interventi preventivi (circa 87.000 €/anno) ed alle spese generali di funzionamento degli ambulatori e diffusione di strumenti di prevenzione (circa 8.000 €/anno). Annualmente accedono al servizio circa 250 utenti, di cui -nel 2010 -il 20% assistiti dell’AUSL di Bologna e il 25% provenienti da altre aziende sanitarie della regione, mentre i rimanenti provengono da altre regioni italiane.

Le prestazioni effettuate per cittadini provenienti da altre regioni vengono poste in compensazione nella mobilità sanitaria interregionale”.